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GAZZETTA DELLO SPORT Il ragazzo di Garcia, Digne dal maestro per rilanciarsi

Lucas Digne
Lucas Digne

(C. Zucchelli) «La stagione del calciomercato è così: strapazza il cuore e l’anima dei calciatori». Pagina 148 del libro «Tutte le strade portano a Roma»: Rudi Garcia descrive i periodi dell’anno in cui i giocatori cambiano squadra ma a volte, per strapazzarne il cuore e l’anima, non c’è bisogno di agosto o gennaio. Basta scegliere la squadra più ricca di Francia pur dicendo di no, a malincuore, all’allenatore che ti ha lanciato per poi renderti conto che la scelta, in fondo, non è stata poi così giusta.

NO A RUDI, SÌ AL PSG – L’anima e il cuore di Lucas Digne sono stati strapazzati dalle due stagioni al Psg: arrivato come il terzino sinistro più promettente del calcio francese, 20 anni, cuore, corsa, polmoni e piede caldo, come si pretende da chi occupa la fascia, Digne nell’estate del 2013 era stato chiamato da Garcia per seguirlo alla Roma: «C’è un giocatore esperto come Balzaretti e un giovane come Dodò, puoi venire qua e giocarti il posto», gli disse il tecnico. Digne ci pensò, si consultò con l’allora fidanzata che poi è diventata sua moglie 8 mesi fa, ma alla fine scelse i soldi e le prospettive del Psg. Scelta sbagliata, a conti fatti, visto che titolare non lo è mai stato e le presenze sono state poche, 44.

DA POGBA A BLANC – Certo, la bacheca di casa si è arricchita parecchio (ben 8 trofei francesi, 2 campionati e 6 coppe) ma del talento che vinse il Mondiale Under 20 con Pogba e Kondogbia (contro l’Uruguay di un’altra vecchia conoscenza di Trigoria, Nico Lopez) si è visto poco o nulla. Non ha retto la concorrenza, questo ragazzo biondo pieno di tatuaggi ma tutto casa e famiglia, e non ha retto neanche la poca fiducia che Blanc ha sempre avuto in lui. Tutto il contrario di Garcia, che quando vinceva il campionato con il Lille lo faceva allenare con i grandi non ancora maggiorenne per farlo crescere e poi decise di buttarlo nella mischia: 18 presenze il primo anno, 44 il secondo, praticamente tutte quelle messe insieme a Parigi. Dotato di ottima corsa naturale e capacità di spinta, non ha problemi nella fase offensiva, mentre in quella difensiva soffre ancora l’uno contro uno, anche se le diagonali per lui non sono un problema, visto che da ragazzino amava giocare anche come difensore puro e poi, negli anni, soprattutto durante la seconda stagione a Lille, il suo rendimento è migliorato parecchio.

PER DESCHAMPS – Lo scorso anno è volato in Brasile per il Mondiale ma ha giocato soltanto contro l’Ecuador per finire poi nel dimenticatoio visto che da marzo Deschamps neanche lo chiama più. Per riconquistare lui e riprendersi un posto in nazionale in vista dell’Europeo che si giocherà in casa sua, Digne cercava una squadra che, a 22 anni appena compiuti, gli consentisse di rilanciarsi. L’ha trovata, salvo complicazioni dell’ultimo minuto, nella Roma e si ritroverà di nuovo faccia a faccia con Garcia. Stai a vedere che, magari, nel suo caso il mercato non strapazzerà cuore e anima dei calciatori?.

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