(A. Pugliese) Stavolta le parole arrivano direttamente dall’Olanda e sono parole pesantissime, perché riferite al presente e non al passato. «Quello di Kevin è un calvario ed un dramma umano. Non ha un’influenza, ma un grave infortunio». Kevin è ovviamente Strootman, il forte centrocampista olandese della Roma che dal marzo del 2014 vive praticamente in un incubo senza fine. A parlare di lui al De Telegraaf, invece, è Danny Blind, dal 29 giugno scorso nuovo c.t. dell’Olanda.
DRAMMA ORANGE – «Mi fa male pensare ad un ragazzo che lotta con un infortunio oramai da 17 mesi, nel pieno della sua carriera calcistica — continua il c.t. degli «orange» — Non è un dramma per me, ma lo è per Kevin, è suo personale. L’ho chiamato più volte, anche un paio di giorni fa. Resta un giocatore importante per la nostra nazionale, avendo capacità fisiche ed esperienza. Molti giocatori hanno solo una di queste due qualità. Abbiamo bisogno di lui, ma non voglio drammatizzare né accelerare il suo recupero». Tutto giusto, per un giocatore che a soli 21 anni è diventato il più giovane capitano di sempre dell’Olanda (in una partita in cui mancavano sia Robben, sia van Persie).
IL RECUPERO – Ma quali saranno i veri tempi di recupero di Strootman? Bene che vada, metà ottobre, con l’olandese che è andato incontro ad un rallentamento del programma riabilitativo. Fin da Pinzolo ha sempre svolto lavoro differenziato e fino ad inizio agosto sembrava procedere tutto nel modo migliore. Poi qualcosa è andato storto, con il morale di Strootman che è volato in picchiata. C’è anche chi ipotizza che all’orizzonte potrebbe esserci la necessità di un nuovo intervento, cosa che ovviamente scongiurano tutti. A cominciare da chi vuole bene a Strootman, campione anche nella sfortuna.