(C. Laudisa) Di corsa, ma non troppo. Alessio Romagnoli dribbla la maglia di Alessandro Nesta, con quell’impegnativo numero 13 e si candida per la suggestiva 46: la combinazione preferita del suo idolo, Valentino Rossi. Meglio sognare su una moto ad alta velocità piuttosto che rincorrere pesanti paragoni. Ovviamente lui si adegua alle scelte di Mihajlovic, ma è difficile pensare che la sua aspettativa possa essere delusa dal tecnico serbo.
LO SBARCO – Questa mattina il difensore romano arriva a Milano per sottoporsi alle visite mediche e aggregarsi ai nuovi compagni, ma già da ieri ha mosso i primi passi della sua nuova vita, a tinte rossonere. La scelta della maglia ha un valore quasi simbolico, considerando i ripetuti paragoni con l’illustre predecessore. Se è per questo dopo l’addio di Nesta la 13 è toccata prima a Francesco Acerbi e poi ad Adel Rami che, per motivi diversi, non hanno lasciato ricordi significativi. A lui tocca un compito ben più gravoso, visto lo sforzo finanziario che ha comportato il suo acquisto. Silvio Berlusconi ha dato mandato ad Adriano Galliani di spingersi sino a quota 25 milioni anche per accontentare un Mihajlovic pronto a scommettere sull’affermazione del suo allievo nell’ultima stagione sampdoriana.
LE FIRME – Nel vertice di Forte dei Marmi l’a.d. rossonero per la parte tecnica ha raggiunto l’intesa con il d.s. giallorosso Walter Sabatini senza turbolenze particolari. Del resto il Milan aveva fatto la sua offerta almeno un mese fa e aspettava che la società di Pallotta sciogliesse i nodi in entrata (Dzeko e Salah). Nel pacchetto rossonero era anche inclusa una rateizzazione in 5 anni. E così è stato. Il club di via Aldo Rossi verserà subito 5 milioni di euro e così sarà per gli anni successivi, sino al 2020. Del resto a luglio le due società hanno trovato l’accordo, quasi senza batter ciglio, anche per Andrea Bertolacci. Altro affare da 20 milioni per i giallorossi. Un’iniezione di liquidità che evidentemente ha indotto la Roma ad agevolare i lavori con il cliente rossonero.
I BONUS – L’iniziale richiesta di 30 milioni per Romagnoli in queste settimane ha indotto a creare degli equivoci sui bonus in ballo per questa operazione. In effetti nei colloqui tra Galliani e Sabatini sono emerse più ipotesi. Alla fine, però, i due hanno escluso la classica formula degli incentivi legati alle presenze e ai risultati del club, preferendo scommettere sull’effetto-valorizzazione del talento romano. Dalla prossima stagione se il Milan dovesse vendere Romagnoli per una cifra superiore ai 25 milioni dovrebbe riconoscere alla Roma il 30% di quella plusvalenza.
LE MOSSE – Adesso sullo sfondo resta il sogno Ibrahimovic. Da Parigi non sono ancora arrivate novità ma in casa Milan c’è aria di fiducia. Lo svedese ha detto chiaro al Psg che si aspetta un rinnovo per restare in Francia, altrimenti preferisce sposare la causa milanista. Sinora il presidente Nasser Al-Khelaifi non ha incontrato Zlatan. E in attesa di questo summit è lecito credere che le possibilità di un clamoroso cambio di maglia siano intatte. A 20 giorni dalla chiusura del mercato, insomma, tutto è ancora possibile. E le strategie di Galliani (anche per il centrocampo) sono chiaramente legate al futuro di Ibra.