(F. Turco) – Urbano Cairo si mette in tasca tre punti preziosi ma tiene i piedi ben piantati a terra. La vittoria di Frosinone, la prima in trasferta al debutto del campionato da più di vent’anni (l’ultima volta accadde nel 1993, 3-0 a Piacenza), pesa eccome, anche sul piano delle sicurezze e della fiducia, ma al Toro sono vietati i voli pindarici: “Sì, è vero, abbiamo giocato bene creando varie occasioni – commenta a bocce ferme il presidente granata –. Siamo ancora un po’ imballati, però direi che abbiamo fatto una buona partita su un campo difficile, contro una squadra che era alla prima partita in assoluto in serie A. Ma i nostri obiettivi non cambiano: noi dobbiamo arrivare a 40 punti, poi vedremo. Ma iniziamo a garantirci la salvezza”. Cairo non è sorpreso dai risultati della prima giornata di campionato: “I primi turni non fanno testo; certo se fai punti è meglio perché così li metti già in cascina”. Ma l’editore alessandrino preferisce parlare di Toro: “Abbiamo una squadra molto giovane, e i giovani devono essere aiutati, possono dare un contributo però non devi pretendere troppo da loro. Però ieri in panchina avevamo venti milioni – fa i conti Cairo –. Otto Belotti, sei Zappacosta, poi Acquah, Ichazo, cui possiamo anche aggiungere Obi che però ieri non c’era”. Il mercato, infine: “L’ho già detto e ripetuto. Il mercato è finito: Peres lo teniamo, come pure Maksimovic. Amauri al Carpi? E’ rimasto a Torino ad allenarsi, adesso valuteremo le offerte in modo da trovare una soluzione che possa accontentare tutti”.