(M.Caputi) – Il sorteggio dei gironi Champions e un calciomercato in pieno fermento hanno indubbiamente diluito l’attesa, ma ora, a poche ore dal calcio d’inizio, la febbre sale vertiginosa. La sfida tra queste due squadre non è e non sarà mai banale, anche se cade alla seconda giornata. L’esito di questi novanta minuti non deciderà le loro sorti finali in campionato, di certo ne condizionerà l’immediato cammino. Roma e Juventus non possono permettersi una sconfitta per mille e uno motivi. Il peso maggiore della sfida è sui due allenatori, accomunati in questo ingrato destino per motivi in parte simili. Entrambi infatti si ritrovano con squadre rinnovate e non ancora ultimate, con calciatori arrivati negli ultimi giorni e il dubbio se buttarli nella mischia. Soprattutto sono chiamati a plasmare al meglio ciò che le società hanno messo loro a disposizione, incidendo in tempi brevi nel gioco e valorizzando i nuovi arrivati. La campagna acquisti ha fornito a Garcia una rosa decisamente più forte, è lui con il suo lavoro a dover dare ora valore aggiunto alla squadra. Dopo la prima giornata il cambiamento di rotta è un obbligo, più che una necessità. Gli infortuni hanno complicato il lavoro di Allegri e della società, il rinnovamento e le conseguenti difficoltà iniziali erano preventivate, non la sconfitta e il gioco involuto visti contro l’Udinese. L’impatto vincente dello scorso anno è una dote che può bruciarsi in fretta, soprattutto se dopo due giornate ottenesse lo storico record di zero punti.