Al di là della sconfitta (2-0 gol di Slimani e Manè), la Roma avanza. Male ma avanza. Il campionato si avvicina e i giocatori nuovi stanno per arrivare. Chi è sceso in campo a Lisbona non ha fatto bella figura, con grossi limiti del caso, specie difensivi: atletici, tecnici, di ruolo, di personalità, di condizione. Nel primo tempo c’erano Uçan e Paredes in mezzo al campo insieme con De Rossi, e questo è un conto (anche se non sono andati male); nella ripresa, è toccato a Nainggolan e Keita ed il reparto ha acquisto maggiore spessore, anche se subito dopo sono arrivati i gol portoghesi. Maicon è stato preferito a Florenzi, entrato poi nel secondo tempo. Il brasiliano ha classe, voglia, è stato più propositivo quando ha superato la metà campo. «Il mio obiettivo è allenarmi sempre con la squadra e fare una grande stagione. Sto dando il meglio di me», dice il brasiliano. Castan migliora, ma non è (ovviamente) ancora lui, Romagnoli in questo momento non ne azzecca una; Cole è partito titolare (al momento è lui il padrone della fascia) e ha “provato” in due occasione a far segnare gli avversari. Il centravanti manca, Totti è apprezzabile ma indietro di condizione (come quasi tutti). Iturbe continua a correre a testa bassa e Ljajic deve trovare la continuità fisica, al di là del suo destino nell’attuale mercato. L’incisività, invocata spesso da Garcia, non esiste ancora.
IL PORTIERE, LUCI E UN’OMBRA Dopo quattordici minuti della ripresa, in campo la Roma bis, pur mantenendo il 4-3-3 scelto da Garcia. Sembra una Roma migliore e, proprio quando la squadra sembrava aver guadagnato campo, arriva la rete portoghese con Slimani. Nel finale rosso diretto a Yanga-Mbiwa per un’entrataccia su Jonathan Silva. Pessimo. «Non possiamo fare un bilancio definitivo, non siamo veloci e esplosivi. Non era facile sviluppare un gioco offensivo di qualità. Lo faremo – come abbiamo sempre fatto in passato – con questi attaccanti e con chi arriverà», l’auspicio di Garcia a fine partita. De Sanctis e Szczesny si sono alternati: uno il primo, l’altro il secondo tempo. Esordio per il polacco, che ha cominciato la scalata per un ruolo da titolare con tre interventi da applausi. Poi, proprio Slimani, come detto, porta in vantaggio lo Sporting: surclassato di testa Romagnoli su azione di calcio d’angolo. Non un granché, invece, l’uscita a terra del polacco su Mané, che dà il là al raddoppio.