(A. Serafini) «Chi viene alla stadio per tifare dovrebbe farlo, soprattutto in una partita come Roma-Juventus». Una convinzione e allo stesso tempo un auspicio quello del direttore generale romanista Mauro Baldissoni, chiamto ieri a commentare la scelta dei gruppi organizzati della Curva Sud di rimanere in silenzio domenica all’Olimpico. Il comunicato di protesta diramato qualche giorno fa da una parte del tifo giallorosso contro le nuove disposizioni di sicurezza adottate dalle istituzioni nelle curve romane, ha già suscitato infatti pareri discordanti anche tra chi in occasione dell’attesissima sfida si ritroverà come sempre all’interno del settore. Non tanto per l’unione di intenti sulla forma pacifica e sulle motivazioni della protesta, quanto per la scarsa volontà di non sostenere la propria squadra in una sfida affascinante e ricca di storica rivalità.
In tutto questo la linea del club non si sposta di una virgola: «Fare proteste di tifo è una scelta che va in contraddizione con quello che dovrebbe essere il proprio ruolo – continua Baldissoni – la Roma ha bisogno del supporto dei propri tifosi, anche se ovviamente hanno il diritto di scegliere liberamente e autonomamente di comportarsi come vogliono». Poi un’ulteriore precisazione al passaggio del comunicato in cui viene chiamata in causa la società, accusata di non aver preso posizione di fronte ai provvedimenti adottati dal prefetto Gabrielli: «Il tentativo di incolpare la società mi sembra frutto di equivoci, male interpretazioni o strumentalizzazioni. Le decisioni sono prese dai responsabili dell’ordine pubblico, sono decisioni che noi dobbiamo seguire ed eseguire». Lasciando all’Olimpico la prossima risposta.