(A. Austini) Dentro o fuori. La Roma aspetta nel weekend una risposta definitiva da Manchester per Dzeko. E nel frattempo lancia l’assalto al baby fenomeno brasiliano Gerson.
Due binari paralleli, presente e futuro della squadra. La Roma di oggi ha bisogno di un centravanti e l’obiettivo individuato da tempo è il bosniaco. Dopo l’attendismo dei giorni scorsi, che aveva preoccupato Dzeko, giovedì mattina da Trigoria è partita una nuova offerta ufficiale al Manchester City, con annessa rassicurazione al giocatore. Una proposta da circa 20 milioni di euro compresi i bonus che il club non intende ritoccare. E non è molto distante dalla richiesta degli inglesi, diminuita grazie al pressing del bosniaco: ora il City vuole 18 milioni di euro più 5 di bonus, a patto che l’affare si faccia a titolo definitivo. La Roma è partita dal basso, 10 milioni più il cartellino di Doumbia, subito scartato dal Manchester, ora si sta avvicinando alle pretese del City, ma non intende andare oltre vista l’età del giocatore e lo stipendio da 5 milioni netti (premi inclusi) che dovrebbe garantirgli nei prossimi 4 anni più uno opzionale.
La risposta del Manchester City era attesa per ieri ma non è arrivata. Se fosse «yes», Dzeko si imbarcherebbe all’inizio della prossima settimana verso la Capitale. Altrimenti l’affare rischia di tramontare, con Sabatini che giura di avere già un altro attaccante in mano: da registrare un sondaggio sul turco Yilmaz del Galatasaray.
Nel frattempo il diesse sta provando a vincere l’asta mondiale per Gerson, il trequartista brasiliano 18enne del Fluminense dal futuro assicurato. Per il 70% del cartellino, in mano a vari fondi, la Roma ha offerto 16 milioni più 1 di bonus più Marquinho, che ora però non potrebbe tornare subito in patria essendo chiuso il mercato in entrata nel suo Paese: sta trattando con l’Udinese. La proposta è stata comunque accettata dal Fluminense ma può essere pareggiata entro cinque giorni dal Barcellona che, pagando 4 milioni, ha acquisito la prelazione su Gerson, Kennedy (poi lasciato andare al Chelsea) e Marlon, i tre gioiellini del club «Tricolor».
I catalani hanno convinto da tempo il papà del ragazzo con un contratto quinquennale da quasi 2 milioni netti, lo prenderebbero a gennaio dopo averlo girato in prestito a un altro club europeo e ora attendono i documenti dal Fluminense per decidere se eguagliare l’offerta giallorossa come hanno fatto con quella precedente della Juve. Allontanate le lusinghe di Manchester City e Psg, preferisce il Barcellona ma ha dato il suo assenso anche alla Roma. Essendo extracomunitario, però, non potrebbe essere tesserato subito insieme a Dzeko e Salah. Sabatini dovrebbe quindi farlo transitare per un altro club italiano. A meno che sfumi uno degli altri due obiettivi.
Mentre Dzeko resta in sospeso, solo la Fifa può impedire a Salah di vestire maglia numero 11 giallorossa che ha scelto. Firmati ieri i contratti tra Roma e Chelsea, il giocatore si allena in albergo sotto lo sguardo di un preparatore inviato da Trigoria ma non può ancora aggregarsi ai compagni per non rischiare squalifiche. Garcia spera di poterlo accogliere lunedì al rientro da Lisbona: oggi scade il termine entro cui la Fiorentina dovrebbe rilasciare il transfer. Se non arriva, tocca alla Fifa intervenire rilasciando un transfer provvisorio. Con tempi, secondo la Roma, abbastanza brevi.
Rifiutata intanto un’offerta per Masuaku da 9 milioni più bonus: l’Olympiacos ne chiede 15. Sabatini continua a parlare col Psg per Digne, cercando un prestito con diritto di riscatto (finora negato) e non si è ancora arreso del tutto su Kurzawa, mentre Adriano è sempre più defilato.
Servono anche le cessioni. Il Milan alza la proposta per Romagnoli: da 27 a 28 milioni e la Roma tentenna. Il Bayer Leverkusen ha chiesto Destro in prestito, ma Sabatini vuole cederlo. Stessa situazione per Doumbia col Cska. Pronto a salutare Sanabria: va in prestito al Betis o all’Espanyol.