(G. Piacentini) – Alessandro Florenzi può essere il terzino destro della Roma? L’interrogativo tattico ha accompagnato tutto il precampionato della formazione giallorossa. Ruda Garcia, dopo averlo sperimentato (per necessità) nella stagione scorsa, aveva pochi dubbi. Un po’ di più deve averne avuti Walter Sabatini, se è vero (la conferma è arrivata ieri dal presidente del Torino, Urbano Cairo) che fino all’ultimo ha provato a prendere Bruno Peres.
Le prime due giornate di campionato hanno dato ragione al tecnico perché Florenzi è risultato decisivo a Verona realizzando il gol del pareggio, e contro la Juventus è stato ancora una volta dei migliori, davanti al c.t. Antonio Conte, che si è lustrato gli occhi al pensiero di poterlo utilizzare in almeno tre ruoli in maglia azzurra.
Proprio dal ritiro della Nazionale, Florenzi ha dichiarato tutta la sua soddisfazione per il nuovo ruolo, che può rappresentare una svolta nella sua carriera. «Ci lavoro da un paio di mesi – le sue parole a Rai Sport – me l’ha cucito addosso Garcia e Balzaretti mi è stato di grande aiuto. In fase difensiva cresco ma, quando cominci da zero è più facile. Conte può farmi giocare dove vuole, non è un problema. Il mister è un grande lavoratore, attentissimo ai particolari e ci dà forti motivazioni. Il Mondiale resta un sogno e la Nazionale dà cose che non si ritrovano in un club».
Detto da uno che ha un rapporto viscerale con la propria squadra è un bel complimento per la maglia azzurra. «Giocare nella Roma è un grande sogno che ho realizzato. Da piccolo ho visto tante bandiere, da Totti a De Rossi, e all’inizio li consideravo inavvicinabili. Il capitano è un’icona, ci darà una grossa mano e sta vivendo serenamente questo periodo in cui non è titolare».
In campionato, soprattutto dopo lo scontro diretto, la Roma si può considerare come la prima antagonista della Juventus. «Ci proveremo ma sarà difficile: loro hanno dovuto rinunciare a molti campioni, ma ne hanno altri e sono un grande gruppo. Noi abbiamo tenuto giocatori forti come Nainggolan e Pjanic aggiungendo Dzeko, che ci darà tanto. Poi c’è l’Inter: se l’allenatore riuscirà a mettere insieme i giocatori, potrà darci fastidio».