(L. Valdiserri) – «Il distacco di 4 punti? È merito dell’Inter, ma è presto per affermare che il campionato è chiuso. Cosa devono dire le 16 squadre dietro a noi? La classifica, ora, conta soprattutto sul piano psicologico. Una striscia di vittorie ti fa fare un balzo in avanti, ecco perché sono deluso per il pari contro il Sassuolo». Rudi Garcia si è molto italianizzato, ma conserva ancora un po’ di stupore per il modo tutto romano di esaltare il bene e il male, vivendo solo il momento: «La stagione non si ferma alla quarta giornata. Abbiamo fatto partite buone e meno buone, ma bisogna lavorare con calma per esser giudicati sul lungo periodo. Siamo quarti con due vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta in campionato, più il pareggio in Champions contro il Barcellona: non mi sembra una catastrofe. Siamo un ciclista, pedaliamo a testa bassa per prendere più punti possibile, a partire dalla gara contro la Sampdoria». Tutto giusto. Meglio, però, non sfidare la scarsa pazienza italica con un altro pareggio o, peggio ancora, con una sconfitta.
Ecco perché, archiviato il turnover, Garcia rimetterà in campo Dzeko, Florenzi e Digne. Una botta al ginocchio sinistro ha tenuto Ruediger fuori dai convocati. Il dilemma tra il tedesco o De Rossi accanto a Manolas è stato così risolto dal medico. De Rossi ha giocato in quel ruolo contro la Juventus, nella miglior partita stagionale dei giallorossi, ma poi è ritornato a centrocampo. Non è partito per Genova nemmeno Totti, per una contusione alla mano destra. Un infortunio grave per i portieri, ma, visto il rientro di Dzeko, il capitano sarebbe andato in panchina. Meglio farlo recuperare del tutto