(L. Valdiserri) – Roma-Sassuolo doveva essere una vittoria per la classifica e una festa per il gol numero 300 di Francesco Totti con la maglia giallorossa (244 in campionato, 17 in Coppa Italia, 1 in Supercoppa italiana e 32 nelle Coppe europee). Non è stata né l’una né l’altra. Le conseguenze del 2-2 sono il ritorno di Garcianel mirino della critica e la sensazione di malinconia che si avverte attorno al Capitano. Ha avuto più felicitazioni dall’esterno (Lippi, Mancini, Abodi) che dall’interno. I tifosi rinfacciano a Garcia l’eccesso di turnover con troppi giocatori in campo che non avevano i 90’ nelle gambe: Maicon non giocava da febbraio; Totti, dall’arrivo di Dzeko, aveva giocato solo 80’ a Frosinone; Pjanic al rientro da un infortunio muscolare; Torosidisimpiegato solo il 22 agosto a Verona (90’) e negli ultimi 6’ di Roma- Barcellona.
Alla società non è piaciuto il riferimento ai giocatori non impegnati contro il Barça che a Garcia sono sembrati atleticamente più spenti rispetto a quelli che avevano giocato. L’hanno preso come un rilievo a Norman, il nuovo preparatore scelto dal presidente Pallotta. I giocatori hanno gradito poco che, al posto di una condivisione degli errori, ci sia stato uno scarico di responsabilità. Alla ripresa degli allenamenti (domani si torna in campo contro la Samp, a Marassi) Garcia ha detto ai giocatori che il secondo tempo gli è sembrato molto migliore del primo e che, perciò, non è tutto da buttare. Iturbe ha chiesto scusa per la sua reazione isterica dopo la sostituzione, ma sarà multato. L’argentino, in oltre un anno, non ha fatto il minimo passo avanti dal punto di vista tattico. Ha fatto benino solo quando è entrato nei finali di gara, contro avversari stanchi e/o «allungati» in campo.