(G. Piacentini) – La Roma è in apprensione per Miralem Pjanic, che si è infortunato ed è uscito dal campo al 44’ del primo tempo nella gara tra Bosnia e Andorra di domenica sera, valida per le qualificazioni a Euro 2016. In un primo momento si pensava ad un problema alla solita caviglia, che lo scorso anno gli ha dato parecchi problemi, toccata duramente per due volte da Chiellini contro la Juventus, ma poi si è capito che il problema era muscolare. Pjanic ha sentito una fitta dietro al polpaccio sinistro e ieri il dolore era addirittura aumentato rispetto a due giorni fa. Lo staff medico romanista ha deciso di posticipare ad oggi gli esami strumentali, che dovranno stabilire l’entità dell’infortunio.
La forbice delle possibilità va dal semplice affaticamento – in quel caso sarebbe a disposizione per l’esordio in Champions contro il Barcellona – alla lesione, che sarebbe la peggiore delle ipotesi e lo costringerebbe ad un lungo stop, passando per l’elongazione, che lo terrebbe fuori uso per circa un mese. Con i muscoli del polpaccio, infatti, non si scherza e non si può correre il rischio di anticipare il rientro: ne sa qualcosa Daniele De Rossi, che lo scorso anno ha avuto una stagione condizionata dall’infortunio rimediato in nazionale e dalla ricaduta che ha avuto in giallorosso. Garcia dovrà quindi cominciare a studiare, almeno per la gara di Frosinone, un piano B. E non sarà facile. La cosa più semplice da fare, volendo mantenere l’intelaiatura della squadra che è scesa in campo nelle prime due giornate, sarebbe inserire al suo posto il turco Uçan, che però non è mai stato considerato una prima scelta.
Più probabile, invece, che Rudi decida di cambiare qualcosa dal punto di vista tattico e magari passare al 4-2-3-1: in quel caso si potrebbe vedere per la prima volta all’opera la coppia composta da Totti e Dzeko, con il capitano alle spalle del centravanti e con al suo fianco Iago Falque e Salah, o in alternativa all’egiziano, Florenzi per dare ancora più equilibrio (in quel caso in difesa giocherebbero Torosidis o Maicon). Una possibile variante al 4-2-3-1 è il centrocampo a rombo, con Totti vertice alto alle spalle di Dzeko e Salah, ed in quel caso il sacrificato sarebbe Iago Falque. Un altro fattore che potrà condizionare le scelte di Garcia è la posizione di Daniele De Rossi: se, infatti, il tecnico fosse costretto ad arretrarlo di nuovo, allora sarebbe corto a centrocampo. Ipotesi, questa, da non scartare completamente perché Rüdiger e Castan stanno recuperando la forma migliore, ma ad oggi nessuno dei due offre garanzie al cento per cento.