(F. Licari) – Stanno cadendo tutti, uno dopo l’altro, e l’ultimo nome fa un rumore terribile perché è il più vicino al grande capo: Jerome Valcke, segretario generale Fifa, numero 2 di Sepp Blatter, è stato «sollevato dalle sue funzioni con effetto immediato e fino a nuovo avviso». Sospeso. Out. Fuori. Il motivo? Il comunicato improvviso a tarda sera, quindi d’urgenza, non lo dice. Ma tra le righe si capisce che dev’essere qualcosa di molto serio: «La Fifa ha preso conoscenza di accuse che coinvolgono Valcke e ha sollecitato indagini del comitato etico». Dietro, ci sarebbe la vendita illegale di biglietti di Brasile 2014. Al triplo, e più, del loro valore.
L’ACCUSATORE – Le accuse — respinte dall’interessato — arrivano da Benny Alon, agente della JB Sports Marketing, compagnia che aveva firmato un accordo con la Fifa per la vendita di 8.750 ticket mondiali relativi a 24 partite. Biglietti di cui la Fifa in realtà non poteva disporre: e infatti Valcke avvisa Alon, chiedendogli di non parlarne troppo, annullando poi l’accordo. «Rischiamo accuse penali».
SOLDI A ZURIGO – Secondo il quotidiano britannico Guardian , che ha visionato documenti e mail, Valcke sembrerebbe beneficiario di questa vendita illegale. Alon dichiara anche di essersi presentato alla Fifa a Zurigo con 250mila dollari in una valigetta, ma il segretario avrebbe risposto di essere troppo impegnato e così l’agente avrebbe riportato i soldi in banca. Dallo scambio di email si capisce che ci sarebbero stati ricarichi anche del 500%. Alon scrive: «Stiamo facendo meglio della Borsa di New York». Altre email, però, offrirebbero scenari diversi. Quello che sembra davvero incredibile è l’uso di email, facilmente intercettabili, per argomenti così pericolosi.
SCANDALO INFINITO – Naturalmente questa storia aggrava, se è mai possibile, lo scandalo che ha ormai travolto la Fifa, con 14 accusati (9 membri interni) dalla giustizia Usa. Ieri le autorità svizzere hanno autorizzato l’estradizione negli Usa di Eugenio Figueredo, uruguaiano, ex vicepresidente Fifa. E non è certo finita.