(C. Zucchelli) – Le certezze di ieri e di oggi si chiamano Alessandro Florenzi e Miralem Pjanic, la certezza di sempre si chiama Francesco Totti. C’è una costante che accompagna le prime 4 giornate della Roma da quando Garcia è in panchina e sono i gol dell’ex capitano della Primavera e del centrocampista bosniaco, non a caso due suoi punti fermi: nel 2013, quando i marcatori dei primi 360’ furono 8, loro c’erano, così come nel 2014 e nel 2015, quando ad andare in gol sono stati 7 giocatori diversi. Nonostante quest’anno sia arrivato il centravanti vero, cioè Dzeko, la giostra non è cambiata: segnano in tanti, segnano tutti. Quello che è cambiato sono i gol subiti: 1 il primo e il secondo anno, già 4 in questa stagione. Segno che, come si intuiva ai nastri di partenza, la fase difensiva della squadra va ancora messa a punto.
APPLAUSI E SILENZI – Non va messo a punto, invece, il feeling col gol di Francesco Totti: passano anni, allenatori e presidenti, ma lui timbra puntuale il cartellino e arriva a quota 300. In Europa (vedi l’account twitter ufficiale della Champions) lo celebrano, in Italia l’allenatore della squadra capolista in campionato, Mancini, fa lo stesso («complimenti a un campione e professionista esemplare»), la Roma si limita a uno speciale su Roma Tv in cui, con la voce narrante di Carlo Verdone, vengono riproposte le tappe di una carriera straordinaria. Tanti i messaggi per lui, tra cui quello di Del Piero: «È stato un onore rappresentare con te la rivalità tra Roma e Juve». A Trigoria, così come a Boston, lo sanno tutti, e sanno pure che quel «triste e malinconico» detto da Marcello Lippi ieri non è poi così campato in aria. Ma adesso, con Garcia messo sulla graticola da gran parte dei tifosi, parole ufficiali del presidente e dei dirigenti per il capitano non sono arrivate. Pallotta potrebbe essere a Roma la prossima settimana, ma per parlare di rinnovo i tempi non sono maturi.
CERCASI BOMBER – Sono maturi, invece, per tornare in panchina, perché a Genova, dove ha segnato uno dei suoi gol più belli 9 anni fa, giocheranno Dzeko, Iago Falque e Salah. Tre che hanno realizzato un gol a testa, proprio come Francesco, mentre Florenzi è a 2, considerando anche la magia di Champions col Barcellona. Niente di nuovo, quindi, rispetto al passato, nonostante a Dzeko sia stato chiesto, Garcia permettendo, di caricarsi il peso dell’attacco sulle spalle. Praticamente quello che è stato chiesto a Totti (almeno) negli ultimi 10 anni, cioè da quando Spalletti lo ha iniziato a mettere centravanti. Atipico, forse, ma in grado di finire (quasi) sempre in doppia cifra. L’ultima volta la scorsa stagione quando, a 3 mesi dai 39 anni, tra campionato e Coppe ha chiuso a quota 10, unico nella rosa.