(A. Pugliese) – Già è passato un anno esatto, ma a ricordare quella corsa e quell’abbraccio a nonna Aurora che commosse un po’ tutta l’Italia del calcio sembra quasi di tornare a ieri o giù di lì. E proprio ieri Alessandro Florenzi ci è tornato su, testimonial della campagna «Millepiazze per i nonni d’Italia». «Mia nonna è stata fortunata, è venuta una volta allo stadio e ho fatto gol — dice l’esterno della Roma —. Un momento indimenticabile, anche se ora non viene più, causa stanchezza».
TURNOVER OK – Stanca è apparsa anche la Roma con il Sassuolo, almeno mentalmente. Forse una crisi da appagamento dopo il pareggio in Champions con il Barcellona. «Ma noi cerchiamo di affrontare tutte le partite allo stesso modo — continua Florenzi — Vogliamo sempre la vittoria, anche se a volte non arriva. Dobbiamo fare mea culpa, trovare gli errori e superarli. Anche se poi, a conti fatti, penso ci sia mancato solo il gol del 3-2. Il turnover? Siamo una grande squadra, con tanti giocatori bravi. Il mister fa delle scelte, noi dobbiamo poi realizzare quello che ci chiede». Anche perché l’Inter, nel frattempo, non perde più un colpo e viaggia spedita in vetta a punteggio pieno. «È una grande squadra, ha fatto tanti acquisti. Cercheremo di lottare su tutti i fronti per dire la nostra».
LA FESTA DI AURORA – Ed allora, forse, meglio tornare a pensare a nonna Aurora. «Mi sostiene sempre, anche quando le cose non vanno bene. Con lei ho un grande rapporto, fatto di telefonate e di “In bocca al lupo” prima delle partite. A volte mi porta bene, spero di darle ancora tante altre gioie». Magari come quella del gol da 55 metri al Barcellona, chissà come si sarebbe emozionata la nonna dal vivo, se fosse stata all’Olimpico. «Mi ha inviato un messaggio tramite mia zia per farmi i complimenti. Cosa che poi mi ha ribadito il giorno dopo per telefono». Magari anche lei aspetta la partita di domani per rivederlo in campo dal via. Garcia permettendo, ovviamente.