(A. Schianchi) Ci vorrebbe il commissario Maigret per condurre l’interrogatorio, porre le domande e interpretare le risposte: il campionato, alla vigilia della quarta giornata, finisce sotto indagine. La fuga dell’Inter è destinata a durare? Dopo l’exploit in Champions, la Juve si rianimerà? La Roma manterrà questo equilibrio, che è tattico ma anche emotivo? Il Milan si libererà dal grigiore che lo imprigiona? E le nuove forze (Chievo, Samp, Torino, Sassuolo, Palermo) continueranno a stupirci o, lentamente, si afflosceranno come i rami d’autunno?
Il «caso» è intricato e il commissario Maigret, per concentrarsi, carica la pipa e comincia a riflettere. Il campionato propone sfide infuocate: le prime sei della classifica si affrontano tra loro. E ancora: Genoa-Juventus, Napoli-Lazio e Milan-Palermo. Maigret parte proprio da quest’ultima tessera del puzzle, scruta il volto di Mihajlovic e, a brutto muso, gli chiede che cosa stia succedendo ai suoi attaccanti. Ma lo sa che il Milan è la squadra che ha calciato di meno in porta? Quale alibi fornisce, il duro Sinisa, per giustificare la miseria di sette tiri in tre partite? Nella risposta, se ci sarà, è contenuto il senso del futuro. E attenzione al Palermo: corre, pressa e non si stanca mai.
L’altra domanda «pepata» Maigret la rivolge ad Allegri: qual è la vera Juve, quella che ha fatto un solo punto in tre gare di campionato, o quella che si è divertita (e ha divertito) in casa del Manchester City? La trasferta di Marassi contro il Genoa non è un esame, ma un bivio: si rincorre il quinto titolo consecutivo oppure ci si rassegna a una stagione di transizione? Anche sulla Roma il commissario ha qualche curiosità da togliersi: contro il Barcellona ha dimostrato un’inaspettata saggezza tattica, però servono altre prove per poterla accreditare al ruolo di «scudettabile». Il Sassuolo, che alla velocità unisce idee chiare e fresche, è l’avversario giusto per trovare la risposta. Se Napoli-Lazio sarà una partita figlia delle fatiche di Europa League, Torino-Samp è l’occasione per capire quanta strada Ventura e Zenga devono ancora fare per trasformare un desiderio in realtà.
Gli ultimi interrogativi il commissario Maigret li pone all’Inter. La vittoria nel derby non lo ha convinto del tutto, vuole sapere da Mancini se ciò che luccica oggi è davvero oro e se Perisic è l’uomo giusto per la svolta. Il Chievo di Maran, per di più in trasferta, è un ostacolo da brividi e non ci sarebbe da stupirsi se, dopo aver bloccato la Juve, fermasse pure i nerazzurri. Ecco perché, alla fine dell’interrogatorio, il commissario Maigret sembra più confuso di prima: l’incertezza, in fondo, è il sale della bellezza.