(A. Pugliese) Pubblicamente non ha mai dato peso alle tabelle, indicando sempre nella prossima gara l’unica partita che conta davvero. Eppure dai uno sguardo al calendario della Roma e intuisci che anche Rudi Garcia due conti in tasca se li è fatti e ha capito che nel prossimo mese la sua squadra può davvero accelerare, mettendo la quarta in un amen. Quattro gare prima della sosta, cinque compresa quella di Champions League in casa del Bate Borisov. Allungando poi il naso fino alla sesta, la prima alla ripresa, contro un Empoli non certo irreprensibile. Insomma, in questo mese che passa da qui al 17 ottobre la Roma ha davvero la possibilità di dare un indirizzo nuovo al campionato, magari un po’ come quello che diede il tecnico francese alla sua prima stagione in Italia, quando arrivò e vinse dieci partite di fila.
IL PROGRAMMA Il calendario, del resto, è chiaro. In questo mese la Roma affronterà in casa tre avversari di media-bassa difficoltà come Sassuolo (domani pomeriggio), Carpi e appunto Empoli. L’occasione propizia per fare il pieno (tra l’altro battendo domani gli emiliani la Roma tornerebbe a vincere tre sfide di seguito dopo quasi dieci mesi) e portare a casa 9 punti. A cui aggiungere poi quelli che i giallorossi riusciranno ad accumulare in trasferta, nelle due gare in casa della Sampdoria e del Palermo. Due campi storicamente non facili per i giallorossi, ma dove la squadra di Garcia conta nella peggiore delle ipotesi di non perdere, nella migliore di racimolare 4-6 punti. Insomma, alla fine della giostra la Roma potrebbe portare a casa 13 punti e volare a 20 dopo 8 gare. Che, probabilmente, la terrebbe in testa se non nelle immediate retrovie (lo scorso anno girò a 19, con la Juventus a 22). In questa stagione, però, i valori sono molto più equilibrati e 20 punti dopo 8 gare sembrano un soglia buona per stare in vetta (soprattutto considerando che l’Inter ha Fiorentina e Juventus in casa, con i bianconeri che devono andare anche a Napoli). In tutto questo, ovviamente, la necessità di vincere anche in casa del Bate Borisov, perché qualsiasi altro risultato in Bielorussia il 29 settembre «anestetizzerebbe» il punto strappato in casa al Barcellona.
TABU’ NEROVERDE Garcia, tra l’altro, per mettere gli occhi su quella tabella lì deve prima riuscire a sfatare un tabù (e cioè il Sassuolo, che nelle due precedenti stagioni ha pareggiato 1-1 e 2-2 all’Olimpico) e confermare un’abitudine a lui tanto cara: a settembre, nelle gare di campionato, non conosce altro risultato che la vittoria, con dieci successi in dieci gare da quando è sbarcato in Italia. Di certo, il mese più fortunato in assoluto per il tecnico francese, che ora vuole continuare su questa scia. Per riuscirci, però, dovrà gestire al meglio le forze e ricorrere ad un robusto turnover. Cominciando a far dimenticare al suo gruppo l’impresa vissuta con il Barcellona e facendogli metabolizzare bene che nell’ottica giallorossa (leggi scudetto) una vittoria con il Sassuolo vale più di un pareggio ottenuto con i campioni d’Europa.
LE ROTAZIONI Ecco perché in questa settimana vedremo anche molti volti nuovi: De Sanctis si è ripreso suo malgrado la porta a causa dell’infortunio di Szczesny, Maicon scalpita ed è pronto a scendere in campo per l’esordio stagionale (a oltre 7 mesi dalla sua ultima partita, Roma-Fiorentina 0-2 di Coppa Italia dello scorso 3 febbraio) ed Uçan e Vainqueur dovrebbe allungare le rotazioni a centrocampo. Lì, in mezzo, la Roma è infatti un po’ corta, con Pjanic verso il rientro e Keita in affanno. In attesa di rivedere in campo anche Castan. Dal punto di vista neurologico è confermata l’esatta riuscita dell’intervento, chissà che con il Sassuolo non ci sia di nuovo spazio anche per il difensore brasiliano.