(M. Di Rienzo) E venne il giorno di Frosinone-Roma. Per la prima volta nella loro storia per un incontro ufficiale, oggi al Matusa saranno di fronte i giallazzurri e i giallorossi. In città e nell’intera provincia sale la febbre per un testa-coda tutto da vivere all’interno del catino di via Marittima che già due ore prima del fischio d’inizio fissato alle ore 18, ribollirà di tifoso e di entusiasmo. Previsti 9.000 spettatori dei quali 2.000 di fede romanista. Praticamente esaurito lo stadio che ha una capienza di 10.000 posti, un migliaio dei quali, però, lasciati vuoti per motivi di sicurezza. Una sorta di zona cuscinetto ricavata tra la curva sud, il settore riservato agli ospiti e i distinti da un lato e la tribuna laterale sud, dall’altra. Nel Frosinone due defezioni alla vigilia: non ci saranno né Carlini, il jolly offensivo, e né Gori, il mastino del centrocampo che quasi sempre affianca Gucher, il capitano, in mediana. Il primo è stato fermato da un risentimento muscolare alla coscia destra, il secondo da un improvviso attacco influenzale. Chibsah, il giovane ghanese arrivato in prestito dal Sassuolo è il maggiore indiziato a sostituire Gori, l’unico ciociaro del Frosinone. Al centro dell’attacco, invece, esordirà nel massimo campionato dal primo minuto il bomber Daniel Ciofani.
CONFRONTO Intanto, il tecnico Roberto Stellone nella conferenza stampa della vigilia, ha detto: «Domani (oggi, ndr ) sarà Davide contro Golia». Riferendosi al divario di valori tra la sua squadra e quella di Rudi Garcia. Pur non nascondendo le difficoltà della gara, però, il tecnico dei ciociari alla ricerca dei primi punti in classifica dopo le sconfitte contro Torino e Atalanta, ha aggiunto: «Le qualità degli uomini di Garcia non sono paragonabili a quelle dei miei giocatori che pure ne hanno, però nel calcio non c’è mai nulla di scontato. Le partite vanno sempre giocate e alla fine sarà il campo ad emettere il verdetto».
PRETATTICA – Nessuna anticipazione sullo schieramento iniziale e sul modulo. «Questa volta faccio un po’ di pretattica – ha ammesso Stellone – . In testa la formazione ce l’ho già e in quanto al modulo potremmo partire col 4-4-2, pronti a passare subito al 4-3-3 in caso di necessità. Al di là dei numeri, sarà fondamentale l’atteggiamento mentale e dal pubblico del Matusa mi aspetto una grossa mano».