(M. Cecchini) – I desideri troppo coltivati, a volte, partoriscono delusioni. Per tutta l’estate i tifosi della Roma avevano sognato l’incastro magico sull’asse Totti-Dzeko, poi è arrivata la sfida contro il Frosinone e tante certezze si sono annacquate in un successo scacciapensieri. Insomma, almeno mercoledì prossimo contro il Barcellona, la coppia scoppia perché – dopo i primi due match visti dalla panchina – l’esordio stagionale del numero dieci non è stato spumeggiante. E così Garcia sceglierà di puntare sul bosniaco, probabilmente affiancato da Salah e Iago Falque
PANCHINA FREDDA – Vedendo il caso Messi, viene fatto di pensare che le panchine abbiano effetti diversi nella testa dei campioni. Certo, se il calcio vive anche di sfide a singolar tenzone, pensare che la copertina dell’esordio in Champions League dei giallorossi non avrà il classico Totti-Messi fa pensare con un pizzico di malinconia che gli anni sono inesorabili per tutti. Intendiamoci, il capitano della Roma sa che la sua stagione quest’anno sia all’insegna della sua gestione più completa, anche perché il 27 settembre compirà 39 anni. Domenica, però, il numero dieci è apparso arrugginito in un 4-2-3-1 che non gli offriva molte soluzioni, senza contare che al fianco aveva un Gervinho totalmente fuori contesto e uno Dzeko stranamente impreciso sotto porta.
GARCIA PARLA AL GRUPPO – Non è un caso che nella ripresa, quando con l’ingresso di Salah la Roma è tornata al 4-3-3, Totti è tornato ad esprimersi a livelli migliori. «Non bisogna preoccuparsi, per ora hanno lavorato poco insieme. Col passare delle settimane la loro intesa migliorerà di sicuro». Probabile, anche se le ambizioni di questa squadra non consentono a nessuno di restare indietro. Per questo ieri Garcia ha parlato alla squadra, insistendo proprio su questi concetti: «Non facciamoci abbattere dalle critiche e continuiamo a crescere. Contro il Barcellona dobbiamo restare umili, ma senza avere paura».
ARMA TATTICA – Di sicuro avere Totti in panchina può essere un’arma tattica decisiva. Certo, la gestione dovrà essere la migliore possibile perché farlo giocare troppo come è successo lo scorso anno non è conveniente (36 le partite disputate in tutte le manifestazioni) nonostante i gol (10 complessivi: capocannoniere della squadra), ma anche lasciarlo per troppo tempo fuori dalle rotazioni gli potrebbe far perdere il ritmo partita, tant’è che a Frosinone i palloni persi da lui sono stati venti. Ma Totti non fa drammi, tant’è vero che le sue parole sono state chiare: «Vittoria ottima per la classifica. Dobbiamo raccogliere più punti possibile in questa prima fase del campionato».
L’UNICO – Adesso però è già ora di Champions e fa un certo effetto ricordare una frase che Totti ci disse nel marzo 2013. «L’unico giocatore di cui non riuscirei a ripetere le giocate è solo Messi». Ma siamo sicuro che due anni siano poi un lasso di tempo così grande che non permetta neppure di sognare?