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GAZZETTA DELLO SPORT Tre sberloni e poi si sveglia, ma è tardi. La Roma cade e ora è ultima

Gervinho
Gervinho

(M. Cecchini) – Mettiamola così, quelle maglie con quel vago sapore bianconero (di questi tempi…), con relativa fascia al braccio che dà una certa impressione luttuosa, forse portano sfortuna alla Roma — ora ultima nel girone — sconfitta da un Bate Borisov apparentemente stellare, che s’impone con un 3-2 santificato dalla doppietta di Mladenovic e la rete di Stasevich, a cui fanno seguito troppo tardi le reti di Gervinho e Torosidis. Insomma, la panchina numero 100 di Garcia in giallorosso non poteva essere «consumata» in modo peggiore, mettendo a rischio la qualificazione agli ottavi di Champions, anche perché l’allenatore stavolta ci mette anche del suo nel facilitare il compito del Bate, che tra i titolari ha ben 6 giocatori sotto i 25 anni e nessun trentenne. Detto che per il Bate l’ennesimo titolo nazionale è a un passo, di sicuro i bielorussi sanno guastare tutte le feste di Garcia, che il 19 settembre 2012, in Champions, il giorno dell’inaugurazione dello stadio del Lilla, rimediò un 1-3 interno con tre reti nel primo tempo, proprio come stavolta. Bestia nera? Possibile. Di sicuro l’ottima prova giallorossa col Barcellona di due settimane fa è cancellata, e non bastano le assenze per spiegare un tonfo del genere, tant’è che i tifosi (dopo i soliti insulti a Pallotta) cominciano a cantare: «C’avete rotto er ca…» e il classico «Tirate fuori le palle». La ripresa dominata e la traversa finale di Florenzi non bastano, se si pensa che il Bate contro il Leverkusen aveva perso 4-1, denotando tanti limiti anche dal punto di vista tecnico.

BUCHI TATTICI – Garcia, senza Totti, Dzeko, Keita e Rudiger, sceglie una squadra a trazione anteriore, con Iturbe centravanti di maniera e i velocisti Salah e Gervinho in appoggio. Confermato De Rossi difensore, il ruolo di centrale tocca a Nainggolan che sarà uno dei buchi della serata. Il 4-3-3, che in fase di non possesso si trasforma in un 4-1-4-1, pencola pericolosamente a destra, visto che gli attaccanti a turno non aiutano mai Florenzi e il belga si fa trovare spesso fuori posizione.Ne consegue che il 4-2-3-1 bielorusso affonda bene su quel lato e sfrutta gli inserimenti al centro, visto che i giallorossi tengono male la linea del fuorigioco e per un tempo fanno fatica su ogni palla. Morale: dopo un tiro di Gervinho passati appena 40 secondi, la Roma si perde. Un triangolo tra Volodko e Signevich taglia fuori Florenzi e Manolas, sul cross successivo Gordelchuk colpisce la traversa e la ribattuta di testa di Stasevich chiude il conto. È appena l’8’, e lo stordimento dei giallorossi si materializza quattro minuti più tardi nel goffo errore di posizione del rientrante Szczesny, battuto da trenta metri da Mladenovic, che al 30’, servito da Volodko, fa il bis sempre con la complicità del polacco. Uno choc. Fino a quel momento la Roma si è fatta viva solo con tiri dai sedici metri di Iturbe e Nainggolan tutti respinti dal portiere, oltre a una bella punizione di Pjanic che sfiora il palo. Troppo poco per quanto si rischia in difesa, tant’è che Garcia si sveglia e passa al 4-2-3-1, spostando Vainqueur nell’inedito ruolo di esterno di destra per bloccare la fascia. Ma dura poco, perché capisce la confusione tattica del momento, e così inserisce Iago Falque (nonostante non fosse neppure stato inserito tra i convocati!).

TORO E IAGO – Nella ripresa il Bate torna quello che è, la cenerentola del girone, arretrando in un timido 4-1-4-1 che sveglia i giallorossi, stavolta molto più logici nei ruoli con l’avanzamento di Florenzi e l’inserimento a terzino di Torosidis per un disastroso Iturbe. Al netto di una parata di Szczesny in avvio e di un pericoloso contropiede di Volodko (14’), la Roma conduce le danze. Dubra salva quasi sulla linea un tiro di Florenzi (5’), Milunovic e Chernik stoppano in tandem una conclusione di Iago Falque finché un vivace Gervinho, partendo in una quasi inedita posizione centrale, mette in rete su passaggio dello stesso Iago. È il 21’ e, se Salah al 28’ non sciupasse da ottima posizione, la partita sarebbe già riaperta, ma bisogna attendere il 37’ perché il confuso assedio porti i frutti con Torosidis, a cui fa seguito un minuto dopo la traversa di Florenzi.Quanto basta per rimpiangere un tempo letteralmente consegnato al Bate, che adesso si candida a guastafeste nella virtuale contesa tra Leverkusen e Roma alle spalle del Barcellona. Ma una cosa è certa: con questi blackout per i giallorossi sarà difficile andare lontano.

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