(A. Pugliese) – Un punto d’oro, contro i più forti di tutti. Arrivato con il cuore, con la voglia, con il sacrificio di tutti e il capolavoro di Florenzi. Un gol da 50 metri cercato, voluto, un colpo da biliardo che solo i maestri del manto verde sanno realizzare. Con quel gol lì Florenzi non solo ha annullato il gol (dubbio) di Suarez, ma è entrato di diritto nella storia dei gol impossibili, quelli che resteranno per sempre.
BOTTA E RISPOSTA — Si comincia con la proroga dello sciopero del tifo giallorosso e una Roma abbottonatissima, con un 4-1-4-1, due linee difensive strettissime ed un baricentro del gioco tutto schiacciato negli ultimi 30 metri di competenza. Ovvio che così a giocare sia quasi sempre il Barcellona (71% di possesso palla alla fine del primo tempo), dove Messi fa più il regista che l’attaccante e Busquets e Iniesta cercano spesso le fasce a scavalcare le due linee, con gli inserimenti di Jordi Alba e Sergi Roberto. Ad accendere la partita però sono le prime ripartenze di Salah a campo aperto, con Dzeko che in una di queste va via bene, ma spreca tutto in un due contro due che poteva fare male. Dall’altra parte Messi ci prova subito con un siluro da fuori, poi è Suarez prima a mettere paura di testa, poi ad insaccare il vantaggio del Barcellona al 21′: Rakitic pesca l’uruguaiano quasi sulla linea di porta (ed un piede in fuorigioco rispetto a Manolas), che insacca facilmente. Sembra l’inizio della fine, anche perché alla Roma va bene che Kuipers non vede un fallo netto da rigore di Szczesny sullo stesso Suarez. Così dieci minuti dopo arriva il capolavoro di Florenzi, che con un destro da 50 metri dalla linea laterale sorprende Ter Stegen, con la palla che accarezza il palo e si infila in porta. L’1-1 accende lo stadio e anche la Roma, con Nainggolan che al 43′ da fuori mette a dura prova il portiere tedesco.
VOGLIA E SACRIFICIO — La ripresa si apre con l’infortunio alla mano sinistra (anulare e medio steccati) di Szczesny in un contrasto ravvicinato con Suarez, poi il solito spartito. Barcellona a fare la partita, Roma tutta rinchiusa dietro a difendere il pari. Gli spazi per giocare per gli ospiti sono pochi, allora Luis Enrique si gioca la carta Rafinha. Il brasiliano però dura meno di tre minuti, perché su di un intervento di Nainggolan si infortuna ed è costretto a lasciare il campo in barella. Poi la Roma protesta per una mezza trattenuta in area di Mascherano su Nainggolan, Florenzi prova il bis da fuori e Manolas salva in scivolata su Neymar. Al 33′ allora è Messi a coordinarsi in un fazzoletto e ad accarezzare la traversa con un sinistro improvviso, poi è De Sanctis a salvare su Iniesta da vicino. La Roma stringe i denti, ma è ancora Manolas ad essere decisivo in pieno recupero, quando spazza via un pallone con De Sanctis battuto che Neymar avrebbe comodamente messo in rete. Finisce così, con la Roma a festeggiare un inizio di Champions insperato. Un punto con i più forti di tutti, infatti, può cambiare tutto l’orizzonte giallorosso.