(A. Pierucci) – «Quel luogo è in un’area golenale, quindi di esondazione. Non appartiene al Comune di Roma o ai privati, ma al Tevere stesso». Massimiliano Felli, geologo romano iscritto all’ordine del Lazio, è stato uno dei primi a lanciare l’appello sul rischio idrogeologico dell’area di Tor di Valle dove è prevista la costruzione dello stadio della Roma. Già dal dicembre scorso con una lettera aveva sollecitato i colleghi: «Con l’assemblea regionale degli iscritti potevamo fare di più. Si è parlato di prevenzione, ma ci siamo dimenticati che proprio a Roma abbiamo perso l’occasione di far sentire la nostra voce vista la zona in cui è stato programmato di costruire il nuovo stadio. E’ inutile che dopo ogni catastrofe ci lamentiamo dicendo “che noi geologi serviamo prima e non dopo”. Quell’area è a rischio esondazione come evidenziato dalla Carta dei dissesti del Ventriglia e da altri studi. Eppure il piano regolatore ha ridimensionato le aree che sarebbero soggette ad alluvioni in casi di eventi eccezionali di pioggia, ormai sempre più frequenti. Quindi dobbiamo far sentire le nostre ragioni». «Il nostro, ha aggiunto il geologo «non deve essere un no allo stadio, ma un sì alla prevenzione. Di aree ce ne sono».