(U.Trani) – L’Italia si prende i 6 punti chiesti da Conte per queste due gare di settembre e prenota il posto per Euro 2016: valgono il primato nel gruppo H e anche l’allungo sulla terza (ora ha 4 punti di vantaggio sulla Croazia). Ora bastano 2 pareggi, contro l’Azerbaigian a Baku il 10 ottobre e contro la Norvegia a Roma il 13 dello stesso mese. Dopo Malta, dunque, superata pure la Bulgaria. Identico il risultato, 1 a 0, differente la prestazione. La Nazionale di Palermo è sembrata migliore nel gioco di quella di Firenze, anche se nella ripresa, stanca e preoccupata dopo l’espulsione di De Rossi, ha pensato più al risultato che allo spettacolo.
NUOVO OMAGGIO – L’arbitro anche qui ha dato la spinta decisiva agli azzurri. Se lo slovacco Kruzilak, a Firenze, non ha visto il gomito di Pellè spingere la palla in rete contro Malta, il russo Karasev, a Palermo, regala il rigore a Candreva, caduto in area mentre rincorre il terzino Veselin Minev che, senza nemmeno accorgersene, lo colpisce al posto del pallone. L’Italia va subito avanti e torna in testa alla classifica dopo il momentaneo sorpasso della Norvegia che, nel pomeriggio a Oslo, ha battuto 2 a 0 la Croazia, in quattro giorni scivolata dal primo al terzo posto.
SORRISO E RAPTUS – Gioia e follia, nella stessa gara, per De Rossi che è recidivo in tutti i sensi, pure in Nazionale. Come gol segnati, sempre più bomber del gruppo con 17 reti, e come cartellini rossi. Ecco che gioca la prima gara azzurra del 2015 proprio nello stadio in cui debuttò, il 4 settembre del 2004, con la maglia dell’Italia. Per festeggiare la coincidenza, fa centro proprio come nella notte del suo esordio (guarda caso contro la Norvegia, nuova rivale per la leadership vero Euro 2016). Per farlo deve tirare due volte il rigore che Candreva, dopo averlo conquistato, avrebbe anche voluto calciare. Sempre nel primo tempo, per eccesso di spavalderia il romanista, qui tornato a fare il regista, perde banalmente il pallone a centrocampo e costringe Buffon alla paratona su Mitskanki.
Nella ripresa, invece, fa di peggio e nemmeno l’arbitro bonaccione se la sente di chiudere un occhio quando scalcia da terra Mitsanki che lo ha appena calpestato. Rosso per due e squadre in dieci.
INTERPRETI GIUSTI – Conte, cambiando mezza squadra (dodicesima formazione diversa in 12 gare), sceglie nella circostanza i giocatori giusti per il 4-3-3 che, in fase difensiva, per i rientri degli esterni d’attacco Candreva ed El Shaarawy diventa simile al 4-5-1 (o al 4-1-4-1), con De Rossi davanti alla difesa, Verratti e Parolo a buttarsi negli spazzi dietro a Pellè che entra in ogni azione. Ma, passando spesso dai lati, l’Italia sembra più squadra. Senza Pirlo, è dinamica e va in verticale. Merito pure di Darmian e De Sciglio, due terzini sui quali insistere verso Euro 2016. Prandelli ci provò già in Brasile, all’ultimo mondiale, il nuovo ct è ripartito da loro.
A DUE VELOCITA’ – Meglio la prima parte della seconda. Inizialmente, oltre al rigore trasformato da De Rosse, occasioni a raffica con Candreva, Pellè ed El Shaarawy. Sovrapposizioni, pressing e chance. Nella ripresa, invece, il calo fisico e l’espulsione inaspettata del senatore De Rossi ha creato qualche disagio e anche un po’ di apprensione. El Shaarawy ha avuto il pallone per chiudere il match, ma il portiere Mitrev è stato bravo a chiudere. Conte ha risposto ai cambi del collega Petev con Zaza per Pellè, Florenzi per El Shaarawy ed Eder per Candreva. Ha tolto i più disponibili al sacrificio e quindi i più stanchi. Per difendere l’1 a 0. E ha ricevuto i fischi del pubblico palermitano per aver rinunciato a Vazquez. Il ct ha tirato dritto, avendo fiutato il pericolo. Buffon, 150 di questi giorni, ha evitato il pari nel recupero su tiro di Milanov.