(P. Liguori) A Pallotta, che è americano potremmo spiegarla così: una settimana giallorossa “local- global”, dal Frosinone al Barcellona. Dal Matusa, contro tanti tifosi romanisti, all’Olimpico contro i migliori del mondo. E poi il Sassuolo, un altro esempio di ”local” italiano di tutto rispetto.
Se fosse un giro di amichevoli precampionato sarebbe perfetto, invece ci giochiamo punti fondamentali in tutte e tre le gare. Oggi il viaggio e il biglietto sono ampiamente compensati dalla voglia di vedere insieme Dzeko e Totti. Garcia ci ha lavorato, per far riuscire al meglio l’esperimento, ben cosciente di cambiare sistema di gioco rispetto alla Juventus. Cosa che forse sarebbe stata necessaria in ogni caso, visto che la squadra di Allegri andava aggredita con forza e velocità, mentre il Frosinone ci aspetta, pronto a ripartire in contropiede. Anche rispetto a Verona ci vuole un’altra Roma, perché gare come quelle di oggi sono da vincere e basta.
La testa deve restare saldamente concentrata sul campo, sul risultato. Non c’è spazio per pensare a Messi e compagni, eppure mercoledi sarà un’esame di maturità altrettanto importante. Non sarà contro Luis Enrique che giocheremo il passaggio del girone, però non possiamo dimenticare che fu il Bayern, in analoghe condizioni, a interrompere la corsa della Roma di Garcia. Quei sette schiaffi bruciano e la Roma deve dimostrare di essere maturata. Ecco perché la formula di oggi a Frosinone non deve fallire Totti e Dzeko insieme sono il vero valore aggiunto che possiamo mettere in campo anche mercoledì.