(A. Austini) – La centesima partita in Champions. Il torneo più bello, quello che finora ha riservato a Garcia troppe delusioni e qualche sporadica gioia. Stasera in Bielorussia contro il Bate Borisov Rudi si aspetta dalla squadra una vittoria in regalo nella gara nr.100 alla guida della Roma. Confermato e contestato, perennemente discusso fuori e dentro Trigoria, ma i risultati restano ancora dalla sua parte come scudo migliore per difendersi: nessuno nella storia giallorossa ha mai conquistato 189 punti nelle prime 99 partite. Spalletti si era fermato a uno di meno, Capello a quota 186, il francese può vantare la media migliore anche confrontandosi con i tecnici dell’epoca dei due punti a vittoria.
A Minsk, dove ha dormito con la Roma prima di spostarsi direttamente oggi a Borisov, l’allenatore cade dalle nuvole. «Sinceramente non sapevo fosse la mia centesima partita. Ragiono più sulle 38 di campionato anche se non sono un uomo del passato, né del futuro: mi interessano le cose del momento. Non ho perso entusiasmo, sono sempre fiero di guidare questa squadra. L’obiettivo resta vincere e giocare bene. Allora faccio un appello a Nainggolan seduto qui al mio fianco: “Mi aspetto un bel regalo per la 100ª”».
Il Ninja recepisce il messaggio e lo gira ai compagni, anche se le motivazioni in Champions sono sempre altissime per tutti. La Roma ci arriva con tanti assenti e appena 16 convocati più l’acciaccato Iago Falque, ma pure con quel punto d’oro conquistato in casa all’esordio contro il Barcellona. «Non cambio avviso – spiega Garcia – questa gara col Bate e il doppio spareggio col Leverkusen saranno fondamentali. Il pareggio col Barça ci deve dare fiducia ma ora è un’altra storia». Per lui non nuovissima: a Borisov ha vinto quando allenava il Lille, ma nel turno d’andata si era fatto battere in casa dai bielorussi. «Il Bate – dice Rudi – è una squadra che ha l’abitudine di partecipare allaChampions e ha il titolo nazionale in mano. L’ambiente sarà tutto per loro ma per noi non cambia nulla: anche con delle assenze arriviamo qua con ambizioni. Sono contento della vittoria sul Carpi, adesso testa alla coppa: abbiamo lottato tutta la scorsa stagione per giocarla».
In panchina dovrà portarsi due o tre Primavera. Colpa degli infortuni e delle limitazioni imposte dall’Uefa. «Non perdo tempo su questa cosa, sono fatti, non possiamo cambiare nulla. Ho una rosa meno importante a disposizione ma nel momento di difficoltà numerico tutti dovranno fare qualcosa in più».
Sulla formazione, come sempre, rivela poco o nulla: «Szczesny sta bene, ha recuperato (ma dovrebbe giocare De Sanctis, ndr). Iago vedremo come sta prima della partita, possiamo anche cambiare modulo. Florenzi può iniziare in attacco visto che abbiamo dei terzini destri a disposizione come Maicon e Torosidis».
Pochi dubbi a centrocampo, dove Nainggolan agirà insieme a Pjanic e Vainqueur. «Se devo fare il ruolo di Keita – annuncia Radja – non c’è problema. Ho avuto un po’ più di difficoltà rispetto allo scorso anno, ho bisogno di tempo per arrivare in forma, piano piano sto tornando al 100%. Ma alla stanchezza non ci penso mai». Garcia annuisce: «È vero, tu sei un robot».