(G. Giubilo) Una curiosa vigilia. Gioca anche la Fiorentina, bella sfida con il Genoa al Franchi. Ma è inevitabile che il proscenio se lo prendano le prime della classe, che rimangono Juventus e Roma, anche se la classifica propone attualmente nomi inattesi, tanta provincia, in linea con l’Inter brava e soprattutto fortunata a rimanere lassù.
La Roma a quattro lunghezze sulla eterna favorita, deve difenderle in un inedito testa-coda, che è anche il primo dei derby laziali la cui dimensione l’arrivo del Frosinone ha allargato, almeno numericamente, con il salto di qualità dal torneo cadetto. Superato a pieni voti lo scontro diretto con la Juve, ancora in fase di assestamento, Garcia è alle prese con il primo confronto in apparenza agevole. Ma l’indispensabile è non tradire i varchi aperti dal calendario. Le insidie non mancano: dall’entusiasmo dei ciociari, al pericolo di prendere alla leggera l’impegno contro rivali ancora fermi a quota zero. Il tecnico giallorosso ha chiarito che i tre punti saranno fondamentali e che nessuno dovrà pensare a mercoledì, quando all’Olimpico Luis Enrique porterà il suo magico Barcellona.
Nessuna indiscrezione suoi prescelti per Frosinone anche se la forzata rinuncia al Genio de Pjanic induce a ipotizzare che possa tornare in campo il capitano. Anche la Juventus, che recupera Marchisio e presenta il nuovo arrivato Alex Sandro, avrà martedì suoi problemi in Europa, in casa del Manchester City. Ma più ancora della Roma dovrà rivolgere le sue energie fisiche e mentali al presente, il primo gradino del riscatto è rappresentato dal bel Chievo di Rolando Maran, che per ora guarda i Campioni della vetta con sei punti di margine. E che la sua avventura vuole godersela fino all’ultimo respiro.