(E. Menghi) – Una croce sul passato. Per la Roma quello infelice con il Bayern Monaco, per Luis Enrique quello difficile ma comunque «positivo» nella capitale. «Non imputo colpe a nessuno per il mio addio, è stata – ha detto il tecnico asturiano – una mia decisione e non ricordo nemmeno i dettagli perché la vita va avanti». La vita l’ha portato a Barcellona, dove ha vinto il triplete: «Torno qui con qualche anno in più e ho solo ricordi positivi. Ѐ stato un campionato difficile ed era quello che mi aspettavo». Sa bene che la squadra vista al Trofeo Gamper non sarà la stessa che si troverà di fronte stasera: «Sono arrivati giocatori importanti, mi aspetto una Roma più simile a quella vista contro la Juventus. Ma siamo noi quelli da battere». Della formazione allenata da Luis Enrique è rimasto poco e niente: «Questa è la Roma di Garcia, è impossibile che ci sia ancora qualcosa di mio».
Ecco la rottura. La Roma deve fare lo stesso con il ricordo del 7-1 con il Bayern Monaco: «Anche il Barcellona ha subito sconfitte dolorose, ma ha saputo rifarsi. Il passato è passato», è il consiglio di Jordi Alba, che scommette su Messi per risolvere la partita: «Spero che Leo segni all’Olimpico per darci i tre punti. Vogliamo bissare la vittoria in Champions League come nessuno ha saputo fare, perché siamo il Barcellona e dobbiamo provarci».
Nella capitale i blaugrana si sono rintanati al Parco dei Principi dalle 13 di ieri, sfuggendo ai pochi tifosi (quando venne il Bayern ci fu molto più clamore) in cerca di foto e autografi dei marziani, usciti intorno alle 18 dall’hotel per una rilassata rifinitura all’Olimpico. Il presidente Bartomeu ha mandato avanti una delegazione del club e ha rinviato l’arrivo ad oggi. In serata, su Twitter, Luis Enrique ha postato una foto della rosa giallorossa da lui allenata più tutto lo staff e ha scritto da vero romano: «Grandi ricordi! Squadrone! Daje». Rompere non vuol dire dimenticare.