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LA REPUBBLICA Messi & c. fanno paura: “Ma possiamo farcela come Pennetta e Vinci”

La vittoria del Barcellona contro l'Atletico Madrid
La vittoria del Barcellona contro l’Atletico Madrid

(M. Pinci) – Il Barcellona fa paura, ma non troppo. La mission impossible contro l’undici dell’ex amico Luis Enrique accende la fantasia dei tifosi d’eccellenza, che di fronte ai colossi d’Europa non tremano. E anzi suggeriscono di seguire i modelli dell’Italia che vince: “Roma, fai come Pennetta e Vinci”. Lo chiedono quasi in coro Giulio Scarpati e Massimo Wertmuller, romanisti doc che per l’appuntamento più importante suggeriscono a Garcia di ispirarsi alle imprese delle tenniste azzurre salite sulla vetta americana dello Us Open. In fondo, superare i vincitori dell’ultima Champions non è più complicato che battere Serena Williams, no?

“Grossissime aspettative non possiamo averne – riconosce Wertmuller – ma Flavia Pennetta e Roberta vinci ci hanno dato una grossa lezione: nella vita quasi tutto dipende dalla testa. Premesso l’allenamento, il lavoro e i sacrifici, poi la spinta decisiva può arrivare a livello mentale. La Roma è una splendida squadra, allestita benissimo in estate. Poi ci sono fattori che non dipendono dalla qualità dei giocatori ma da altro. Il calcio moderno si gioca molto senza palla: se la Roma si mette a fare pressing alto, gioca di prima e in velocità, può giocarsela contro chiunque. Soprattutto con il Barcellona serve un pressing alto, perché se la palla la portano loro, buona notte ai suonatori. Da non ripetere l’atteggiamento visto col Frosinone, quando ho visto signori che trotterellavano pensando di tenere in mano la partita. Io credo che la mentalità che pretende Garcia sia una mentalità aggressiva: se la Roma entra in campo con la mentalità giusta se la gioca anche contro la squadra di Messi. Loro si vogliono bene, sono in armonia, e l’armonia è pure più importante dei muscoli”.

Scarpati ha un’idea simile della partita che aspetta i giallorossi: “Sarà una grande occasione per confrontarsi con un avversario fortissimo, gli esempi devono esserele nostre tennite, Flavia e Roberta, che sono arrivate in finale sapendo gestire gli incontri. La Roma deve capire quando controllare, quando resistere, e poi quando attaccare, magari cercando uno di quei rari momenti di debolezza. Li hanno anche le squadre fortissime, magari solo uno ma ce l’hanno. Difficile possa decidere un singolo, contro un club così: serve movimento senza palla e non essere prevedibili. Il modello deve essere Alessandro Florenzi, un ragazzo duttile che sa far tutto, così come devono imparare anche i suoi compagni. E’ una grande occasione pre crescere. Una mano la chiedo anche a Totti: lo vedo nervoso ultimamente, lui ha bisogno del sorriso, di regalarsi anche in partita una di quelle sue battute folgoranti, se invece gioca sotto pressione soffre, spero possa essere lasciato libero mentalmente magari facendolo giocare in una posizione a lui congeniale”.

Anche Matilde Brandi chiede una mano a Totti: “Ho paura che Francesco e Dzeko non possano giocare insieme. Al capitano chiedo di darci una mano e essere deciviso negli ultimi minuti, quando la sua classe può diventare determinante”. Lei, grande tifosa giallorossa, riserva un pensiero speciale anche per l’allenatore del Barcellona: “Sarà bello ritrovare Luis Enrique, io ero una sua grande fan quando era con noi. Qui ha commesso solo un errore: s’è fatto prendere dalla piazza, che gli chiedeva di far giocare questo o quello”. Ora la showgirl però si mostra agguerrita e chiede ai suoi di non accontentarsi: “La scaramanzia ci caratterizza come tifosi in generale, è vero, meglio evitare di essere avventati. Ma alla Roma chiedo di non accontentarsi di fare bella figura, bisogna provare a portare a casa un risultato positivo. Quest’anno si può: con la Juve hanno giocato strabene, poi invece con il Frosinone si sono accontentati di portare a casa una ‘vittorietta’. Alla squadra chiedo solo di ritrovare lo spirito che aveva con la Juve. E di riuscire a ritrovarlo anche contro le squadre meno blasonate”.

La preoccupazione di Roberto Pruzzo invece è un’altra, e affonda le radici nei ricordi di quel rovinoso 7-1 contro la squadra di Guardiola: “Garcia dovrà evitare di subire quello che ha subito l’anno scorso contro il Bayern Monaco. Ma rispetto a un anno fa i giallorossi hanno trovato un girone più abbordabile. A parte il Barcellona, che credo resti inavvicinabile, con le altre squadre può riuscire a vincere, anche se col Bayer Leverkusen dovrà fare particolarmente attenzione come ha imparato anche la Lazio”.

Ma di fronte ai dubbi del Bomber per antonomasia, la Brandi mette davanti la fiducia: “La mia garanzia anche contro il Barcellona è il portierone: Szczesny sembra un ragazzino a guardarlo, ma è già decisivo per questo gruppo, ha sempre il tempo giusto dell’intervento, come un grande comico.Poi un po’ di fortuna fa sempre piacere, e a Frosinone c’è servita”. Col Barcellona ne servirà anche di più.

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