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LE SENTENZE IGNOBILI di ROMA-BARCELLONA Szczesny-Manolas coatti honoris causa, Dzeko boa

Szczesny e Suarez
Szczesny e Suarez

(D.Luciani) – Novantacinque minuti col cuore in gola. Sì la favoletta del “Eh che t’aspetti col Barcellona, l’importante è gioca bene e non pià l’imbarcata” ce la semo raccontata tutti. Poi quando Florenzi ha segnato da casa sua, qualche gomitata col vicino. Sguardi d’intesa pe disse “Eh, magari finisse così ma al 90′ manca troppo”. A fine primo tempo frasi ripetute pure coll’altro vicino. Al 70′ i primi sussulti sottovoce “Mo’ però…quasi quasi sto punto ce può fa comodo…”. E negli ultimi dieci minuti accendini costantemente passati di mano in mano per accende sigarette fumate in tre boccate. Svenimenti da urlo e pressione alta al salvataggio di Manolas. Un’impresa? Probabile davanti a certi fenomeni. Così iniziamo il nostro percorso che, se volete, porterà a tante sentenze ignobili.

Szczesny 6,5: al palla o campo si raccomanda a De Rossi perché sulla porta dove ha fatto il riscaldamento ha già piazzato tutti i santini di Papa Wojtyla. Suarez lo fa passare dal sacro al profano per poi farci capire, al momento dell’infortunio, che l’italiano di base l’ha già imparato. SUAREZ LEVETE.

De Sanctis 6,5: in panchina con infradito e pinocchietti degne di Tortoreto Lido, ci mette tre minuti per prepararsi ad entrare. Un altro quarto d’ora gli ci vuole per levare i santini di Szczesny e mettere i suoi Made in Abruzzo. SE STAVA MEJO AR MARE.

Florenzi 8: bello de nonna s’è inventato un’altra perla. Dopo la rovesciata, i gol al volo e il coast to coast arriva la pazzia da centrocampo. Come se faceva al campetto, da porta a porta con l’unico amico che come te non voleva salì a casa fino alla fine. E MO’ CHE TE INVENTI?

Torosidis 6,5: Garcia lo vede pieno dopo quella pita sbranata verso le otto meno un quarto, accompagnata dall’immancabile birretta 0.66 cl, e lo fa scaldare un mezzoretta. Tocca a Neymar subire gli effetti della digestione. ER SUO LO FA SEMPRE.

Manolas 7,5: non si può imbruttì a Suarez, troppo brutto di suo. A Messi manco a parlarne, sarebbe in grado di deridere chiunque. E allora bando alla ciance, parlano i tacchetti e i perfetti tempi d’intervento. La bestemmia con cui De Sanctis lo ringrazia al 94′ è l’apice della sua magnifica partita. SPALLATE E IMPRECAZIONI.

Rudiger 6,5: con Manolas sono l’unico esempio al mondo di greci e tedeschi che vanno d’accordo. La Merkel e Tsipras impallidiscono. Sarà sgraziato, ma risulta efficace. RUVIDER.

Digne 7: entra in campo col classico pensiero del terzino: “Proprio sto ruolo doveva fa’, tutti a me me toccano i piccoli veloci e tecnici”. Passare da Verde a Messi sarebbe un trauma per tutti. S…PREGIUDICATO

De Rossi 7,5: Messi non giocava a battimuro da quando stava in Argentina, aveva 7 anni e già un Pallone d’Oro. Si sdoppia, s-triplica, s-quadruplica. Ovunque e comunque. Sempre il primo addosso all’avversari e sempre primo vicino al compagno. Qualsiasi numero, esce lui a correre. RE DEL RUBA-BANDIERA.

Keita 7: gioca sempre alla metà dei passaggi e dei passi degli avversari. Corre felpato ma è sempre piazzato nel modo migliore per pressare o ricevere il pallone. MICIONE.

Nainggolan 6,5: corre per tutti, copre tutti, arriva su tutti. E’ tutti. E al 92′ ha pure la forza di togliere dalla testa di Piqué il gol della beffa. UNO PER TUTTI.

Salah 7: Kuipers fischia e per lui e Jordi Alba è come lo sparo del giudice dei 100 metri. Pronti, via, due corse che avrebbero mandato distrutto i polmoni del 90% dei velocisti europei. Mathieu gioca coi lacci degli scarpini in mano per acchiapparlo. AUTOVELOX

Dzeko 7,5: mezzo voto in più solo per tutte le spallate che si rifila con Piqué, Mathieu e Busquets. Si sacrifica come il miglior Carsten Jancker. Tira su la squadra e De Rossi può respirare aria pura di montagna ad ogni suo tocco. GALLEGGIANTE.

Iago Falque 7: Sergi Roberto se lo sognerà per tre notti. L’ex Genoa gli sbuca ovunque: davanti, a destra, a sinistra, dietro. Motore infinito. MARATONETA.

Iturbe 6,5: ha iniziato la stagione con un’altra mentalità, testa un filo più fuori dalle spalle e voglia di giocare semplice. Sfrutta tutta l’energia positiva della caffeina assunta per festeggiare il gol al Frosinone. DAJE.

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