(F. Balzani) – Di certo, al centro, c’è solo Manolas. L’ultimo a tornare dagli impegni in Nazionale sarà il primo a ricevere una maglia da titolare nel lungo tour de force che attende la Roma da qui a metà ottobre. Il greco però non ha ancora un compagno (di reparto) fisso. Non lo è Castan che per sua stessa ammissione deve recuperare la forma fisica e mentale dopo i tanti mesi di inattività e l’operazione al cervelletto: la prestazione incolore col Verona e l’esclusione con la Juve, infatti, consigliano cautela. Potrà esserlo Rudiger, il gigante tedesco che a Trigoria considerano un potenziale Benatia. L’ex-difensore dello Stoccarda però in questi giorni ha svolto solo lavoro personalizzato e deve smaltire ancora il piccolo intervento in artroscopia al ginocchio. La sosta ha permesso a entrambi di guadagnare terreno, ma i dubbi restano così come la paura di bruciare il giovane Gyomber. Per questo Garcia vorrebbe lasciare De Rossi (soprattutto contro il Barça) al fianco di Manolas mantenendo Keita davanti alla difesa. L’infortunio di Pjanic (a proposito non è piaciuta affatto alla Roma la gestione del giocatore da parte del ct Bazdarevic e della federazione bosniaca) però complica i piani del tecnico che con De Rossi in difesa si ritroverebbe poi con la coperta corta a centrocampo a meno che non decida di lanciare nella mischia uno tra Uçan e Vainqueur. Fa discutere intanto la situazione Totti, escluso nelle prime due giornate e con la voglia di spaccare per l’ennesima volta il mondo. Dopo le parole di Lippi alla Gazzetta dello Sport («La Roma gli deve garantire il giusto spazio. Lui e Garcia devono parlarsi») si è aperto il dibattito sulla gestione del più forte giocatore della storia giallorossa ormai prossimo ai 39 anni. L’assenza di Pjanic dovrebbe favorire il ritorno di Totti, ma il capitano – a caccia del gol numero 300 – non può ricoprire le stesse mansioni dell’ex-Lione e quindi si andrebbe incontro a una rivoluzione tattica: un 4-2-3-1 con Iago e uno tra Salah e Iturbe ai lati di Francesco e alle spalle di Dzeko.