Quando Walter Sabatini ha visto Juan Iturbe piangere e sfogarsi sabato scorso ha capito che quell’operazione con il Genoa non si doveva più fare. Perché l’argentino ha rifiutato qualsiasi destinazione per un mese intero: solo la Roma, voglia di riscatto, una rivincita personale per una città che da lui si aspettava tutto quel che non ha dato.
IL TORMENTO DI SABATINI – Tutto questo perché quella voglia di mandarlo in prestito con decisione è stata una pugnalata che Iturbe non si aspettava: “Se devo andar via, solo in prestito con obbligo di riscatto. Se mi fanno lasciare la Roma non ci torno più perché ci tengo troppo” ha confidato ai suoi agenti a Trigoria in quelle ore in cui il Genoa aspettava il suo sì. Ma poi Sabatini ci ha ripensato.
I RADAR DEL MILAN – Dietro all’operazione Iturbe-Genoa c’erano anche gli occhi interessati del Milan: nessun asse tra Preziosi e Galliani già prestabilito, chiaro. Ma la tentazione per la società rossonera di iniziare a tenere sotto controllo la stagione di Iturbe con Gasperini, magari per candidarsi come primi tra un anno a pagare il riscatto da 15 milioni dell’argentino alla Roma qualora avesse fatto bene. Insomma, il Milan avrebbe acceso volentieri i radar su Iturbe.
Fonte: calciomercato.com