(M. Monti) – “Dal mio posto non vedo nulla”. Sono comparse in occasione della sfida di Champions contro il Barcellona le tanto attese (non certo dai tifosi) barriere divisorie all’interno di Curva Sud e Curva Nord. I problemi di visibilità che i tanti supporter giallorossi hanno riscontrato durante il match, però, non sono dipesi tanto dalle vetrate che segmentano a metà i settori più caldi, che pur hanno spinto in tanti a disertare il match o, comunque, a non accompagnare la squadra nelle due sfide più attese (contro Juve e Barca). Quanto, piuttosto, per la vendita dei tagliandi di alcuni posti da cui il campo, proprio non si vede.
L’iniziativa è partita dall’avvocato penalista Lorenzo Contucci, lo stesso che – dopo Roma-Juventus – aveva portato all’attenzione pubblica le multe della Questura a chi non ha rispettato, durante Roma-Juve, il posto assegnato dal biglietto. 167 euro l’ammontare della sanzione economica scaturita dal riconoscimento dei trasgressori attraverso le telecamere dell’impianto, secondo il decreto legge numero 28 del 24 febbraio 2003 (disposizioni urgenti contro la violenza in occasione di competizioni sportive). Alla seconda violazione, nell’ambito della stessa stagione, scatterà poi il daspo, da 1 a 3 anni. Contucci, nella serata di martedì, aveva domandato ai possessori di ticket o abbonamenti per la sfida contro i blaugrana, di segnalare e documentare se fossero stati venduti tagliandi di posti che non permettono di assistere in maniera adeguata al match, per “poter chiedere il rimborso vista la violazione contrattuale”.
Da regolamento, infatti, chiunque prenda parte all’evento “deve veder rispettato il diritto di poter godere di una visuale del campo nella sua interezza”, nonostante la società giallorossa – cosa che rende difficile la pretesa di rimborso – abbia specificato nell’imminenza del sold-out – dalle proprie rivenditorie ufficiali – che tali tifosi stavano per assicurarsi un posto dalla visibilità limitata. Sono centinaia le segnalazioni di persone arrivate al sito gestito dall’avvocato che hanno potuto soltanto intravedere Messi, Neymar o il pazzo gol di Florenzi. Dai cartelloni pubblicitari che ostruiscono la visuale fino a tre quarti campo del settore 16b di Curva Sud (è soltanto un esempio), alle prime file di Tevere Parterre, totalmente escluse alla vista da alte grate di metallo, restano molte le aree dell’Olimpico che non consentono di godersi davvero le partite della Roma.
Nelle ore prima dell’esordio in Champions League dei giallorossi, invece, i gruppi della Curva Sud avevano deciso di disertare il settore con l’intenzione di lasciarlo vuoto e consegnare al panorama calcistico internazionale un’immagine desolante, in una partita tanto importante. Nonostante ciò – e nonostante una zona deserta di circa 15 file nella parte bassa della curva – il resto degli abbonati ha comunque riempito i seggiolini, pur optando per un silenzio, uno sciopero del tifo, anomalo se rapportato al lustro dell’incontro, preferendo limitarsi al coro che accompagna la squadra da inizio stagione: “Questa curva non si divide”.