Anni da pilastro nella difesa del Bayer Leverkusen, anni importanti nella Roma di Spalletti. E’ uno dei brasiliani che ha vestito entrambe le maglie: Juan è tornato a parlare dal Brasile della sfida di Champions League e dei suoi ex compagni giallorossi.
“A Leverkusen ho vissuto solo per il calcio, a Roma sono riuscito a combinarlo con la vita. Ero anche più maturo, ho vissuto meglio. Rimpianti? In Germania no. La società stava cambiando, abbiamo centrato quasi sempre la qualificazione in Europa. Forse dovevo andare via prima, non si poteva vincere. A Roma quello scudetto perso in casa con la Sampdoria ancora non mi va giù”.
Su Totti, Juan non ha dubbi, soprattutto ricordando l’unico precedente:
“Gara decisiva per il passaggio del turno, quasi come stavolta. Dominammo, ma per primo segnò Totti (punizione deviata da Berbatov, ndr ). Francesco ancora oggi è un fuoriclasse. E un uomo stupendo”.
Pjanic può diventarne l’erede?
“Lo considero super fin da quando è arrivato in Italia, sa fare tutto, ha un potenziale altissimo. Ma Totti a Roma non può avere eredi. Mire vada avanti per la sua strada, non deve neanche pensarci su”.
Chi vince lo scudetto?
“La Roma, non vedo una squadra più forte in Italia. A patto di non perdere punti con le piccole. Io ho solo sfiorato due scudetti proprio per questo”.