(M. Graziano) – La Federcalcio è in pressing su Antonio Conte. Il presidente Carlo Tavecchio sfrutta infatti ogni occasione pubblica per esaltare le doti del c.t. e per «invitarlo» a riflettere sull’opportunità di rinnovare il contratto fino al Mondiale del 2018. E’ successo anche l’altra sera, al Casinò di Campione d’Italia, a margine dei premi assegnati dal gruppo giornalisti sportivi della Lombardia. «Noi siamo disponibili a prolungare per altri due anni – ha detto Tavecchio –. Ovviamente, dipende dalla volontà di Conte e dalle condizioni che si creeranno durante l’Europeo. Competizione, quest’ultima, che speriamo di vincere». Parole importanti, assalto concreto da parte del dirigente che più di ogni altro ha inseguito il sogno Conte in Nazionale, inventandosi oltretutto una strada economica in un certo senso rivoluzionaria per il mondo azzurro. E’ però difficile che Tavecchio possa ottenere in tempi brevi una risposta. L’impressione è che sia anzi in generale durissima che il c.t. rimanga anche oltre Francia 2016.
MA E’ DURA… – Zero dubbi sulla «cattiveria» che Conte metterà da qui all’Europeo, lui crede davvero nei suoi ragazzi, nonostante le mille difficoltà incontrate finora fra obiettive carenze tecniche e i pochi italiani utilizzati in campionato. Ma chi lo conosce bene è convinto che Antonio inizi a essere veramente stanco delle tante beghe con i club, della sensazione di scarsa protezione ad alti livelli. In più, nella mente del commissario tecnico avanza irresistibile l’idea di tornare a confrontarsi quotidianamente sul campo, riprendendo l’esaltante discorso interrotto dopo la parentesi juventina: tre scudetti consecutivi, l’ultimo dei quali timbrato con 102 punti in classifica.
SI PIANIFICA – Pur senza togliere nulla all’attuale percorso, il futuro va studiato, programmato e pianificato per tempo, a prescindere da quale strada si decida di seguire. Così, in queste ultime settimane Conte avrebbe giustamente iniziato a sondare i procuratori più importanti con l’obiettivo di capire e valutare le eventuali possibili alternative alla panchina azzurra. Facile prevedere un’imminente lunga fila dietro la porta del leccese, d’altronde questo è un momento particolarmente frizzante sul fronte allenatori, con movimenti interessanti in Italia e in Europa. Prima di accettare la Nazionale, per esempio, Conte fu corteggiato intensamente da Paris Saint Germain, Milan e Roma, ipotesi che potrebbero presto tornare di moda. Fa gola a tutti un simile guerriero della panchina, e allora occhio a Premier League(Manchester City, Chelsea e Arsenal sono inquieti) e Bundesliga (che farà Guardiola, guida del Bayern?). Da non trascurare, poi, la pista più «romantica», ovvero il ritorno nella Torino bianconera nel caso in cui Allegri decidesse a fine stagione di considerare chiusa l’esperienza torinese.
CARLO NON MOLLA – Il periodo è dunque di grande riflessione, gli «Exit poll» dicono Conte di nuovo in un club da luglio 2016, però Tavecchio non mollerà tanto facilmente, anche perché convinto che nell’attuale povertà di talenti non ci sia nulla di meglio di un vero professore di tattica come il leccese per rendere competitiva una Nazionale magari tosta, ma ancora lontana, parecchio lontana dagli standard tecnici del passato.