Dopo un’estate in cui si è parlato persino di risoluzione del contratto, e un’autunno passato in buona parte in panchina, Maicon è tornato: c’è il suo marchio indelebile sulla vittoria contro l’Udinese, ancor più di quello di Pjanic, che pure ha segnato il quinto gol in 9 partite di campionato, il sesto stagionale contando la punizione vincente di Leverkusen. Stavolta non ha avuto bisogno di un calcio piazzato, la palla gliel’ha servita Maicon, rasoterra, colpita col piatto e mandata all’angolino basso, alla sinistra di Karnezis.
CHE RITORNO — Il 34enne brasiliano è tornato nell’undici titolare dopo 5 partite in panchina: due presenze fino a oggi, l’ultima il 26 settembre contro il Carpi, poi Florenzi e Torosidis lo avevano retrocesso a terza scelta del ruolo. Il centrocampista della Nazionale, ormai un intoccabile, oggi è stato dirottato a centrocampo per ovviare alla squalifica di De Rossi – da cui ha ereditato anche la fascia di capitano, portata per la prima volta da inizio partita – il greco ha ballato troppo in Champions, e perso posizioni.
“SCUDETTO? PRESTO” — “Devo devo aspettare quando la squadra e il mister hanno bisogno – ha commentato Maicon a fine partita – ma io sto bene e ho voglia di giocare, stasera l’ho dimostrato. L’importante erano i tre punti per stare davanti a tutti”. Dopo il gol, ha festeggiato con un dito davanti alla bocca: esultanza polemica, o almeno così sembrava, ma lui smentisce. “Ce l’avevo con il mio procuratore, perche ultimamente mi sta chiamando troppo. Si può parlare di Scudetto? No è troppo presto, ho vinto tanti scudetti e so che è ancora lunga ma la strada è quella giusta e dobbiamo continuare così”.
GERVINHO OK, DZEKO A SECCO — Sta continuando sulla strada giusta anche Gervinho, arrivato a cinque gol in campionato, capocannoniere della squadra come Salah (fermo per squalifica) e Pjanic: a ottobre ha già eguagliato il suo record all’Arsenal, e più che doppiato i due gol della scorsa stagione, mentre i 9 segnati nel primo anno a Roma sembrano un primato più che abbordabile, mantenendo questa media. Che permette alla Roma di non preoccuparsi troppo del digiuno di Dzeko, un solo gol in 10 partite, il 30 agosto contro la Juventus, ormai due mesi fa. Garcia lo ha difeso nel post-gara: per il tecnico, se i compagni segnano tanto, anche lui ha parecchi meriti.
Fonte: gazzetta.it