(G. Piacentini) – Uno è rimasto a Roma da sopportato e la prima volta che ha messo piede all’Olimpico sono arrivati fischi. L’altro, invece, per scelta del d.s., con tanto di applausi scroscianti dei tifosi che non vedevano l’ora di dargli un’altra possibilità. Poche settimane e i destini di Gervinho e Iturbe si sono capovolti, e per capirlo bastava vedere i loro volti mentre uscivano dal Barbera.
L’ivoriano, euforico per la doppietta (4 gol in una settimana tra campionato e coppa), aveva cercato persino di dare il cinque all’assistente dell’arbitro tanto era felice; l’argentino lasciava il campo a testa bassa, perché Garcia lo aveva tenuto 90’ in panchina dopo la deludente prova contro il Bate Borisov. Due volti della stessa Roma, due volti di quanto il tecnico abbia avuto ragione nell’insistere su Gervinho e torto, almeno finora, nel voler tenere Iturbe che, dopo un promettente avvio contro Juventus e Frosinone, sembra tornato quello della scorsa stagione. Sui social network l’argentino tace, Gervinho invece ha pubblicato il video del primo gol contro il Palermo accompagnato da un eloquente «3 punti, daje Roma». La sua prova, anche in copertura, è stata ottima, e il suo colpo di tacco (ma era fuorigioco) finito sulla traversa ha «rischiato« di diventare un gol da copertina, come quello di Florenzi al Barcellona in Champions League.
Poco male, almeno per lui, tornato a sorridere come nel primo anno e mezzo di Roma e tornato anche a far sorridere i compagni. Ha sempre voluto prendersi questa rivincita, in estate ha rinunciato ad alcuni giorni di ferie per presentarsi in tiro e allenato al raduno. La brutta prova di Verona sembrava l’anticamera di un anno da comprimario, invece da Genova in poi è stato tutto un crescendo. E peccato – sussurravano ieri a Trigoria – che proprio adesso debba andare in nazionale. Giocherà il 9 contro il Marocco, intanto si gode i numeri in giallorosso: capocannoniere con 4 reti, è al momento il romanista più prolifico in questa stagione anche in fatto di media gol (0,66). Inoltre ha già superato lo score in Serie A della scorsa stagione: 3 reti ora contro le 2 (a cui ne vanno aggiunte altre 5 in Europa) di un anno fa.
Gervinho non sarà l’unico nazionale a lasciare Trigoria: Florenzi è con l’Italia, Nainggolan col Belgio, Szczesny con la Polonia, Salah con l’Egitto, Gyomber con la Slovacchia, Uçan con la Turchia e Digne è stato chiamato in extremis con la Francia. Con la Grecia ci sono invece Torosidis e Manolas: quest’ultimo però potrebbe rientrare per un fastidio alle costole e alla schiena. Ieri ha effettuato una risonanza magnetica (con lui anche un medico della Roma) che ha escluso complicazioni, ma il trauma alle costole (riacutizzarsi di un colpo preso a Borisov) c’è e si sente. Dzeko doveva raggiungere la Bosnia oggi con Pjanic, è rimasto a Trigoria e soltanto stasera o domattina deciderà se aggregarsi. Migliora infine Totti, visitato ieri : il capitano, ko per un infortunio muscolare, dovrebbe essere pronto per la sfida con la Fiorentina in programma il 25 ottobre.