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IL MESSAGGERO Parola di Jim: “Roma è il top”

Pallotta
Pallotta

(A. Angeloni) – «Fucking President» è un bel modo per ricominciare. Perché quel «fucking» mollato da Jim Pallotta addosso a qualche tifoso ha creato una spaccatura, quindi una grossa polemica, quindi lo sciopero e la rigidità a oltranza della Sud nei confronti della società e delle istituzioni. Pallotta si dà del fucking president e così prova a stemperare i toni nel colloquio con i tifosi sul Facebook del club. Inevitabilmente, qualche domanda viene inevasa, per qualcuno ad arte e non per mancanza di tempi e modi. Il tema Curva viene affrontato di diritto e Jim si schiera sia con le forze dell’ordine, ringraziandole, sia con i tifosi curvaroli, definendoli «il cuore e l’anima della Roma», ma facendo capire che la società, con quel discusso provvedimento, non c’entra. Altro tema svolto: Garcia. Non sul suo futuro, sulla fiducia che c’è in lui, ma viene solo ricordato al tecnico come la rosa costruita dalla società sia «perfettamente in grado di vincere». A sorpresa viene annunciato il rinnovo del contratto di Strootman e poi viene elogiato Florenzi, romano e romanista sulle orme di De Rossi e Totti. E infine, tema non svolto: il contratto del capitano. Zero. E si è sempre detto che sarà proprio Pallotta ad occuparsene. Non ora, evidentemente.

«GIURO SU MIO PADRE» – Dal bastone alla carota, ecco il Pallotta sulla Curva. «Il cuore e l’anima di Roma è la Sud, che sarà del nuovo stadio. L’Olimpico non è nostro e non possiamo prendere alcuna decisione in materia di sicurezza, stiamo solo discutendo, da quando sono state apportate le modifiche, per trovare una soluzione. Le forze dell’ordine hanno chiesto che le scale e i cancelli fossero lasciati liberi, che non ci fossero razzi e bombe: il loro obiettivo non è distruggere la Sud, ma ottenere la sicurezza, per questo la polizia va ringraziata. E’ frustrante che i nostri tifosi pensino che non abbiamo lavorato dietro le quinte per sistemare la situazione. Sono frustrato del fatto che mentre cerchiamo una soluzione, la squadra sia danneggiata dal ridotto supporto allo stadio». Gli scrive uno di quei fucking idiots. «È bello poter finalmente conoscere una di quei meno di dieci fottuti idioti che ho tirato in ballo qualche mese fa, che credevo stessero danneggiando l’ampia maggioranza dei nostri tifosi. Giuro sulla tomba di mio padre che stiamo lavorando per aiutarvi. Ho ricevuto diversi di questi messaggi, cari saluti dal fottuto presidente!».

IL PROGETTO STROOTMAN – La ristrutturazione tecnica e societaria operata da Pallotta, è un altro tema di discussione. La Roma cos’è? Dove può arrivare? C’è margine per vincere? «Abbiamo cominciato a fare cambiamenti due anni e mezzo fa. Continueremo a investire nei giovani, ora e più avanti, per costruire squadre da titolo per il futuro. Oggi abbiamo allestito una squadra più che in grado di vincere lo scudetto». Messaggio chiaro: noi abbiamo fatto il nostro, ora tocca a Garcia. In squadra c’è un Florenzi, nuovo/vecchio gioiellino. «Se firmerà un nuovo contratto per rimanere? Abbiamo sempre voluto farlo restare per sempre come De Rossi e Totti, e lo faremo. È romano». Ecco, sul futuro di Totti? «Abbiamo sempre detto che la Roma è Totti e che Totti è la Roma e che vogliamo che sia parte importante del club per sempre». Chissà se ancora da calciatore. Di sicuro lo sarà in futuro Strootman, e nella Roma. «Kevin sarebbe rimasto comunque. Non ho mai avuto dubbi. Infatti, abbiamo rinnovato il suo contratto (fino al 2019, opzione per 2020, ma ancora manca la firma, ndr) come un segno di quel che pensiamo di lui. Kevin mi ha detto che la Roma aveva fatto tanto per lui e che lui non è stato in grado di fare lo stesso».

ULTIMO STADIO – Uscito di scena il sindaco Marino, che ne sarà dello stadio della Roma (di Pallotta)? «Non è cambiato nulla, il progetto è già stato approvato dal Comune. Consegneremo altri dossier nel prossimo mese alla Regione. Se sono interessato a fare il sindaco? È più facile che essere il presidente della Roma». E dover rispondere a tutti. Quasi tutti.

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