“Il calcio in crisi cerca soldi, ma gli sceicchi sono altrove”. Pochi gli autoctoni, come potevano essere i Moratti e i Berlusconi degli anni ottanta e novanta, sebbene Milano sia un caso a parte perché entrambe le famiglie comunque detengono una parte non indifferente – nel caso rossonero di maggioranza – del pacchetto azionario. Resistono Andrea Agnelli, i Della Valle, i Campedelli, i Cairo e i De Laurentiis, mentre gli esempi di Samp e Udinese sono indicativi. Dietro Ferrero c’è chi dice ci sia Garrone (o Volpi…), mentre i bianconeri vengono controllate da una società controllata da una terza, controllata da una quarta, tutte con sede in Lussemburgo, nonostante la proprietà sia di Garrone. Senza considerare Pallotta, che si collega sui social per chattare con i tifosi della Roma.
Fonte: Il Secolo XIX