(A. Serafini) – «Se siamo uniti saremo più forti, se non lo siamo ci spariamo da soli una pallottola sul piede». Un bel dono della sintesi per Rudi Garcia, pronto per affrontare la sosta delle nazionali con tre punti e un pizzico di serenità in più. Non tanto per aver allontanato le voci di un esonero che a Trigoria non hanno comunque preso in considerazione, quanto per la possibilità di provare a ripartire alla ricerca di continuità.
La vittoria di Palermo ha mostrato il solito profilo in chiaro scuro, diviso dalla qualità degli interpreti romanisti e dai continui cali di tensione registrati durante la gara. Il francese quindi parte con ordine:«Non avevo dubbi la sarebbe arrivata la reazione dopo la sconfitta in Champions, in questo la squadra c’è sempre. Però dobbiamo ancora lavorare molto perché a volte manchiamo di continuità. Tutto questo – aggiunge il tecnico – ci servirà in futuro per giocare una partita intera con la stessa intensità». Nel frattempo i problemi continuano ad essere sempre gli stessi: la squadra subisce troppi gol, regalando spesso occasioni nitide agli avversati a causa di errori dei singoli: «Spero di non dover segnare ogni volta 4 gol per vincere. Dobbiamo essere più furbi, la rete di Gilardino è un nostro grave errore che non mi è piaciuto, i giocatori devono parlare di più tra di loro. Comunque ci stava un calo nella ripresa, il secondo gol era preventivabile perché in quel momento avevamo in campo una squadra molto “piccola”».
Intanto con 15 giorni a disposizione, l’obiettivo rimane quello di svuotare l’infermeria, possibilmente senza ricevere brutte notizie da chi partirà con le rispettive nazionali. A partire daDzeko: «Se Edin starà al 100% è un bene che giochi un po’ con la Bosnia, ma se non sta bene non deve partire». Sperando che alla fine vinca il buon senso.