(A. Serafini) «C’è una Roma con Maicon e una senza». Non ha mai avuto dubbi Walter Sabatini, quello che con più convinzione ha creduto nel rilancio del terzino brasiliano, confinato a Manchester tra un ricco curriculum sulle spalle e qualche infortunio di troppo che lo stava direzionando verso il declino di una grande carriera. Poi il diesse e la Roma hanno deciso di regalargli un’altra occasione, facendo tramutare la «scommessa» (termine che lo ha fatto sempre arrabbiare) in uno dei giocatori chiave del primo anno targato Garcia.
Adesso, a quasi due anni e mezzo dal suo arrivo nella capitale, Maicon vuole dimostrare di essere ancora una pedina fondamentale per la squadra, perché superati i problemi fisici c’è una nuova stagione da affrontare e un obiettivo fondamentale da raggiungere. In scadenza nel prossimo giugno, l’esterno verdeoro si è rimesso in pista convinto di poter puntare anche al rinnovo di contratto per un altro anno, traguardo che raggiungerà di diritto se collezionerà un definito numero di presenze: una clausola inserita nel suo contratto simile a quella scattata la scorsa stagione per Yanga Mbiwa dopo aver toccato il tetto delle 20 presenze. Se per il difensore francese il compito fu più semplice a causa dei problemi fisici accusati da Castan, per Maicon il compito sarà più arduo.
Con 34 primavere sul groppone (35 nel prossimo luglio) e una condizione fisica tutta da ritrovare, finora il suo tabellino segna soltanto 2 presenze in 153 minuti giocati all’Olimpico contro Sassuolo e Carpi. Nonostante le poche apparizioni, la crescita sostanziale si è notata proprio nell’ultima gara casalinga giocata dai giallorossi, in cui il numero 13 ha mostrato ritmo e condizione, impreziosita inoltre dall’assist per il 5-1 finale di Digne.
Personaggio particolare, ma fortemente apprezzato all’interno dello spogliatoio, non sono mancate nel recente passato fasi in cui il campione si è immerso nella sua «vita segreta», termine coniato e sicuramente azzeccato da Sabatini. Passaggi accettati da società, squadra e tecnico, convinti che la presenza di Maicon in campo continui ad essere un plus valore della Roma, soprattutto per il carico di grinta, esperienza e personalità che il ragazzo mostra anche durante l’allenamento. Il gesto di incoraggiamento mostrato al momento dell’inserimento di De Sanctis contro il Barcellona non è passato inosservata, tanto che spesso è lui il primo ad incitare i propri compagni dalla panchina arrabbiandosi con chi accanto a lui non dimostra la stesso attaeggiamento.
Adesso, dopo quasi 7 mesi di stop causati da un’infiammazione al ginocchio in cui praticamente non c’è più cartilagine, il giocatore è pronto per trovare continuità, con una motivazione contrattuale in più e la voglia di sentirsi utile alla causa romanista. Una buona notizia per Garcia, nonostante l’estate e il mercato abbiano inevitabilmente virato su scelte diverse. Con l’esplosione in casa di Florenzi non c’è stato bisogno per Sabatini di rivoluzionare il reparto in cui figura anche l’affidabilità di Torosidis. Al momento quindi la scelta è fatta e difficilmente cambierà: Florenzi resterà il terzino titolare a meno che le necessità del momento non spingano il tecnico ad utilizzare la duttilità tattica del numero 24 in altri ruoli. Già domenica a Palermo il ballottaggio è molto più che aperto. Con l’attacco sguarnito e la possibilità di riprovare Florenzi nei tridente offensivo, Maicon scalda i motori in cerca di una maglia da titolare.Riavviando il conto alla rovescia delle presenze e di un futuro che vuole vivere ancora da protagonista.