(M. Lobasso) Il ct della Nazionale Antonio Conte sarà a processo il 18 febbraio prossimo per frode sportiva. Lo ha deciso il Gip di Cremona, Pierpaolo Beluzzi; si tratta dell’udienza preliminare del procedimento che vede imputati in totale 104 tra calciatori (tra i quali Mauri della Lazio, accusato di associazione a delinquere), tecnici, dirigenti e faccendieri, nell’inchiesta sul calcioscommesse. Il processo si presenta come altamente tecnologico, per sveltire le operazioni, e interamente digitalizzato. Specificatamente alla posizione di Conte, il procuratore di Cremona Di Martino ha spiegato che, in relazione all’incontro incriminatoAlbinoleffe-Siena del maggio 2011 (unico episodio di frode sportiva contestato al ct azzurro, allora tecnico del Siena, con il suo vice Alessio), «Conte contribuiva all’alterazione del risultato della partita non impedendo l’evento illecito, venendo meno al dovere di essere esempio di disciplina e correttezza sportiva». Immediata la replica degli avvocati difensori di Conte. Il suo legale Cammarata ha parlato di ”forzatura” per il capo di imputazione della Procura cremonese. «Si è passati da una condotta attiva contestata nell’avviso di chiusura indagini a una condotta omissiva». Escluso comunque il patteggiamento. Caso Mauri. Il processo di febbraio vedrà coinvolto il laziale Mauri che dovrà difendersi dell’accusa di associazione a delinquere (nella lista dei 103 anche l’ex atalantino Doni, Beppe Signori, l’ex presidente del Siena Massimo Mezzaroma, il tecnico Stefano Colantuono, mai deferito però dalla Procura Figc). A livello sportivo, come è noto, per Mauri il caso è chiuso: ha già scontato sei mesi di squalifica (pena ridotta dal Tnas, all’inizio erano nove) ed è tornato a giocare nella Lazio. Stesso discorso per Conte, squalificato per 4 mesi (pena ridotta dal Tnas) per omessa denuncia di combine (Albinoleffe-Siena). E’ tornato ad allenare l’8 dicembre 2012.