(F. Balzani) È bastata una sgasata dopo la prima curva alla Roma per chiudere un’altra tappa al comando, lasciare per almeno altri 3 giorni le avversarie alle spalle, distanziare Lazio e quasi doppiare la Juve. È sembrato tutto fin troppo facile per la squadra di Garcia contro una Udinese che ha deciso di lasciare fuori tanti titolari e ha provato a tornare in partita solo nell’ultimo quarto d’ora. Dopo 9 minuti, infatti, i giallorossi erano già sul 2-0 grazie al quinto gol stagionale di Pjanic (stavolta su azione) e al raddoppio di un Maicon formato Colosso che ha esultato zittendo la tribuna. Il brasiliano (12˚ marcatore stagionale) è tornato titolare dopo un mese e ora si candida per una maglia da titolare anche sabato contro la sua Inter mentre Florenzi è stato impegnato a centrocampo in un anomalo 4-4-2 con Gervinho (autore del 3˚ gol) e Dzeko al quale il gol continua a mancare dal 30 agosto. «Devo aspettare quando il mister e i compagni hanno bisogno di me, ma ho dimostrato di stare bene e di aver voglia di giocare – ha ghignato Maicon – L’importante erano i tre punti per stare davanti a tutti, ma è troppo presto per parlare di scudetto. Io ne ho vinti tanti e so che la strada è ancora lunga anche se sembra quella giusta stavolta. Con chi ce l’avevo dopo il gol? Con il mio procuratore, perché ultimamente mi sta chiamando troppo. I brusii della gente spariscono quando uno fa bene, io penso solo a fare il mio lavoro».
E Garcia ora di lavoro ne avrà parecchio visto il trittico di fuoco (Inter, Leverkusen, Lazio) che attende la sua Roma. «Pensiamo solo a sabato. È una gara decisiva ma solo per allungare la striscia. È eccitante giocare partite così e i ragazzi se le stanno godendo». Il tecnico ieri si è goduto un po’ di relax: «Ma non c’è mai partita facile e se la abbiamo resa facile è perché avevamo più da perdere che da vincere. Abbiamo avuto un approccio giusto e abbiamo tenuto al- to il ritmo anche dopo l’1-0 differentemente da Firenze. Ovvio che un Maicon tornato così è sempre un bene per la nostra squadra. Per Dzeko non sono preoccupato per niente, farà tanti gol. È un punto d’appoggio per tutti, permette agli altri di uscire e di alzare il bari- centro. Gervinho? Ha la- vorato come un fabbro e ritrovato l’entusiasmo, ora è tornato a divertirsi».
Unica nota storta (oltre al solito gol subito nel secondo tempo) è ancora una volta l’assenza della curva in uno dei momenti più belli della recente storia della Roma. «Stiamo lavorando per tornare a uno stadio pieno. È una situazione delicata», ha dichiarato Zanzi.