Torna come ogni venerdì la rubrica firmata Gazzettagiallorossa.it su personaggi e gare del passato della Roma; in vista del match di domani contro l’Empoli, abbiamo deciso di ricordare un doppio ex di turno forse non indimenticabile per i colori giallorossi, ma che fece parlare di sè qualche anno fa per un gesto da romano verace. Si tratta dell’ex calciatore Andrea Cupi.
Dalla Primavera con Totti ad Empoli – Andrea Cupi, professione difensore, spesso e volentieri come terzino destro, nasce a Frascati il 27 gennaio 1976, un anno particolarmente caro ai colori giallorossi visto che è lo stesso della nascita di Francesco Totti. E proprio all’ombra del futuro capitano romanista cresce calcisticamente questo duttile difensore, che fa parte della Primavera che vinse la Coppa Italia di categoria nella stagione 1993-1994. Non riesce però mai ad esordire in prima squadra, nonostante fino al ’96 è segnalato come componente della rosa. Viene prestato prima alla Lodigiani poi Carpi in Serie C, per poi passare a titolo definitivo senza troppi rimpianti ad Empoli nel 1998.
Leader in Toscana con la Roma nel cuore – Dopo l’esordio in A proprio con la maglia dei toscani, Cupi si impose all’attenzione dei suoi vari allenatori e si guadagnò la conferma nelle stagioni successive, anche dopo la retrocessione in B. Rapido, duttile, tatticamente intelligente, il giovane diventa in breve tempo titolare inamoviblie ed è tra i protagonisti della nuova promozione del 2002 con Silvio Baldini in panchina. Nel 2005, dopo un’altra promozione in A con i toscani, viene ceduto al Napoli per un triennio magico con tanto di scalata dalla C1 alla massima serie. Tornerà ad Empoli nel 2008 per due stagioni da comprimario. Chiuderà invece la carriera nel piccolo club del Tuttocuoio, vantando comunque a 34 anni la bellezza di 185 presenze tra i professionisti.
2 marzo 2003 – La giornata che lo fece entrare quasi di diritto nel cuore dei romanisti fu una domenica di primavera del 2003; si gioca Roma-Empoli e Cupi parte titolare contro la sua ex squadra, quella che porta ancora dentro di sè come primo amore. La gara è però giocata in un clima triste e mesto per la recente scomparsa di Alberto Sordi, noto attore romano e simbolo della città. I giallorossi entrano in campo con il lutto al braccio concesso dalla Lega ed a sorpresa anche il romanista Cupi chiede di indossare il ‘nero’ per onorare un mito della Capitale. Il terzino giocherà tutto il match con il lutto, un gesto applaudito e apprezzato dallo stadio Olimpico per un figlio della Lupa che dimostrò quel pomeriggio il suo grande attaccamento, purtroppo mai veramente corrisposto.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)