Tante volte si dice che nel nostro campionato c’è poco spazio gli italiani e che dominano in lungo e in largo gli stranieri. Bene, questo concetto si sta espandendo anche fuori dal campo. Infatti sono sempre di più gli stranieri che decidono di investire nella nostra Serie A. E chissà che non siano destinati ad aumentare.
JAMES PALLOTTA – James Pallotta, imprenditore e dirigente sportivo statunitense, è il presidente della Roma. L’anno scorso ha acquisito il controllo totale della società giallorossa, acquistando quella parte di azioni ancora in possesso dell’Unicredit. Pare essere lontanissima quell’estate del 2011 in cui, assieme a Thomas Di Benedetto, Michael Ruane e Richard D’Amore, acquistò il 60% del club capitolino. Ora il buon James è rimasto praticamente solo, in una piazza che non lo ama alla follia. L’accusa di una parte del tifo romanista è quella di pensare solo al business e non al bene della squadra. Ma i risultati, per ora, sembrano dargli ragione. La Roma, dopo due anni di assestamento, è di nuovo grande protagonista in campionato ed è tornata a calcare il palcoscenico della Champions League. Certo manca l’acuto, ma chissà che questo non sia davvero l’anno buono. E magari, con un trofeo, potrebbe esserci la definitiva e tanto sospirata pace. O, quantomeno, tregua.
JOE TACOPINA – Joe Tacopina ha, come si evince chiaramente dal cognome, origini italiane. Forse deve essere questo ciò che ha spinto l’avvocato statunitense ad investire nel nostro Paese e nello sport più amato dagli italiani. E allora eccolo recitare un ruolo importante nella cordata americana che acquistò nel 2011 la Roma, squadra di cui è stato vicepresidente fino a che, a settembre dell’anno scorso, non decide di tentare la scalata, insieme al canadese Joey Saputo, al Bologna, impresa fallita tre anni prima. Ma la seconda è la volta buona e i felsinei, sotto la sua guida, tornano in massima serie. E, probabilmente, era questo, sia imprenditorialmente che sportivamente, il suo obiettivo. Perché? Perché a settembre abbandona la presidenza del club. Ma ecco che, probabilmente colpito dal fascino della Laguna, diventa presidente del Venezia, che milita nel campionato Dilettanti. L’obiettivo è riportarla in Serie A. E intanto si pensa ad un restyling del Penzo. Giusto perché Tacopina è uno che guarda molto avanti…
ERICK THOHIR – Ovviamente non ci si può dimenticare di lui: Erick Thohir, presidente dell’Inter. Un investimento importante quello del magnate indonesiano, che ha rilevato, nel novembre del 2013, il 70% delle quote societarie, diventando così l’azionista di maggioranza. Ma Thohir non è solo. Infatti, l’azionista di maggioranza nerazzurro, è a capo della International Sports Capital, società con sede ad Hong Kong. Insomma, le risorse da investire sono davvero tante. L’obiettivo è vincere con l’Inter come con la D.C. United, squadra americana.
SOCIETA’ ESTERE – Non solo singoli, magnati e ricconi. I club sviluppano anche rapporti di partnership e sponsorizzazione con società estere, che operano in svariati fronti. Ad esempio, 32Red, società di gambling con sede a Gibilterra, è sponsor del Bologna. Ma gli esempi potrebbero essere molteplici, sintomo che il calcio costituisce un vero e proprio giro d’affari che attrae sempre di più.