(di Keivan Karimi) – Roma senz’ali, ma nonostante ciò dovrà pensare a come continuare a volare. Contro la Lazio già si era fermato Mohamed Salah per una lesione ai legamenti della caviglia, causata da un intervento tutt’altro che composto del bosniaco Lulic. Ora è certa anche l’assenza per almeno una ventina di giorni di Gervinho. L’ivoriano è stato bloccato da un risentimento muscolare durante la gara Costa d’Avorio-Liberia, poi tramutatosi in lesione di primo grado al retto femorale.
A Rudi Garcia mancheranno dunque, quasi fino alla fine dell’anno solare 2015, due esterni offensivi che hanno addirittura saputo trascinare l’attacco nelle ultime settimane, vista la crescita in ritardo di Edin Dzeko e gli infortuni del 39enne Francesco Totti. A disposizione restano Iago Falque, tuttofare capace di interpretari ruoli anche di centrocampista, il redivivo Juan Iturbe sul quale continuano ad aleggiare dubbi di ogni sorta e l’adattato Alessandro Florenzi. Facile ipotizzare per le prossime sfide un utilizzo del consueto 4-3-3 con novità attorno all’inamovibile Dzeko, ma non è da escludere un cambio tattico in corsa.
Visto il recupero di vari centrocampisti centrali, da Pjanic al rientro dalla squalifica fino a De Rossi ormai guarito dai dolori muscolari, Garcia si ritrova un reparto ricco e con l’imbarazzo della scelta, rendendo conto anche del buon momento di Vainqueur e del ritorno a pieno ritmo del suo pupillo Keita. Per non escludere nessuno e dare sostanza alla sua Roma priva di ali dunque il tecnico francese potrebbe provare un 4-3-1-2 come modulo alternativo, schierando un centrocampista in più nel mezzo, liberando Pjanic come regista avanzato e affiancando a Dzeko una seconda punta di movimento tra Iago e Iturbe. Una soluzione provata raramente ma che ora, viste le indisponibilità in attacco e l’esagerata possibilità in mediana, potrebbe tornare d’attualità già per le sfide a Bologna e Barcellona.