(di Keivan Karimi) – Lasciamo da parte i numeri orripilanti provenienti dalla Champions League. La Roma in campionato, nonostante un cammino più che discreto, ha subito 15 reti finora, chiudendo la porta agli avversari in sole due occasioni, contro Frosinone e Lazio. Escluso il Milan, quella giallorossa è la peggior difesa tra le grandi del torneo, dimostrando una sicurezza difensiva lontana anni luce dalle due precedenti stagioni dell’era Rudi Garcia.
Non che la linea a quattro sia composta da calciatori scarsi o sopravvalutati, visto che gente come Rüdiger o Digne fa parte della propria Nazionale ormai da tempo e uno come Kostas Manolas è considerato tra i centrali più forti del continente. C’è una disposizione errata, una maniera poco omogenea di difendere, una tattica del fuorigioco spesso sconsiderata ed illusa in maniera clamorosa dal Barcellona dei fenomeni.
Come migliorare? Difficile dirlo, se non con il lavoro e con gli schemi che solo Garcia ed il suo staff possono suggerire nei meandri nascosti di Trigoria. Intanto, per dare respiro ad un reparto in crisi, contro l’Atalanta domenica si cambia. Daniele De Rossi tornerà come schermo davanti alla difesa al posto di un Keita impacciato e fuori fase. Anche l’appesantito Maicon lascerà spazio a Alessandro Florenzi, che si ritrasforma in terzino per l’occasione. E qualcuno dalla capitale fa trapelare un utilizzo di Leandro Castan, al posto di uno tra Manolas o Rüdiger, piuttosto indeboliti dalla goleada subita da Messi e compagni. Una Roma dunque con la base stravolta, sperando che in parte tali cambiamenti risolvano certe distrazioni puerili.