(B. Sacca’) – Trascorso ormai quasi un terzo del campionato, è forse utile scattare una fotografia del torneo per cercare di conoscere le condizioni delle squadre, e individuare così gli assi portanti della stagione. Guardando la vetta, brilla subito una mostruosa contraddizione. La Fiorentina di Paulo Sousa e l’Inter di Roberto Mancini sono prime alla pari, ma i viola hanno segnato il doppio esatto rispetto ai nerazzurri. Ventiquattro reti a dodici. Incredibile. Per capirsi, dodici gol finora li hanno firmati squadre come il Genoa e il Palermo: certo non le battistrada della serie A, accreditate magari di sogni tricolori. Questo, naturalmente, riflette l’equilibrio acquisito dall’Inter, che del resto ha incassato soltanto sette gol in 12 giornate. Le 42 parate compiute da Handanovic, una sorta di record, danno però la ragione e la misura della supremazia interista, animata per di più da pochi tiri in porta (appena 56), da un possesso palla tenue (25’54” medi per gara) e da una mite presenza fisica (giusto 148 falli commessi). Insomma, dal quadro affiora un «nonsense» del pallone: una squadra che non segna, non subisce, non tira, non tiene la palla, non fa falli.
FATTORE PORTIERI Una «squadra non», dunque, pronunciabile quasi solo per sottrazione; nonostante la mano di Mancini sia un’ombra ben visibile. Quanto alla Roma di Rudi Garcia, va sottolineata la sua grande facilità di inquadrare lo specchio della porta. Ottantasette conclusioni si traducono d’altronde nel miglior attacco del paese con 27 reti, anche se nella mappa romanista non si può non notare una certa ritrosia alla corsa, o forse un’apprezzabile capacità di correre bene. Una delle differenze più inspiegabili emerge però nel confronto tra i giallorossi e l’Inter: perché i portieri della Roma hanno compiuto 38 parate totali, quello dell’Inter 42, eppure la Roma ha subìto 13 gol e l’Inter sette. Illogico, almeno in apparenza. Sul versante toscano, bisogna dire che la Fiorentina non ha mai pareggiato, ha già perso tre partite e in genere si compiace nel possesso palla (32’26”). È anche vero comunque che i viola concedono poco, e questa attitudine si specchia nelle 18 parate effettuate da Tatarusanu e da Lezzerini. Infine, al Napoli di Maurizio Sarri non manca certo l’atletismo (108,7 i chilometri medi e 156 i falli commessi): se mai, è l’imbattibilità esterna l’elemento da correggere.