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IL MESSAGGERO “Voglio comandare io”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

(S. Carina) Stavolta non conia nessuna frase ad effetto. «La chiesa al centro del villaggio», «Un derby non si gioca, si vince» o «Il destino è nei nostri piedi» possono attendere. Non stuzzica nemmeno il rivale come accaduto lo scorso quando alla vigilia del derby del 25 maggio (decisivo ai fini della qualificazione diretta in Champions), Garcia studiò a tavolino la conferenza pre-gara: «Sembra che la Roma debba giocare in dodici per poter fare risultato. Io ricordo che la Lazio ha vinto l’ultima gara con un gol irregolare dopo aver pianto con l’Inter». Parole che all’epoca gli valsero l’etichetta postuma da parte di Pioli di «capopopolo e scorretto». Ieri niente di tutto questo. Rudi è concentrato solamente sulla partita. Poca voglia di scherzare e una certezza: «Contano soltanto i tre punti. E se giochiamo da Roma possiamo ottenerli».

Il successo in Champions e il conseguente doppio sorpasso nel girone a Bayer Leverkusen e Bate Borisov ha (forse) mitigato la sconfitta di Milano che ha fatto perdere il primato in classifica. Garcia vuole riprenderselo ma prima deve vincere il derby: «I giocatori ovviamente sono motivati. La Lazio in Norvegia ha lasciato riposare i titolari? Noi abbiamo avuto un giorno in più per recuperare e con quattro giorni e una vittoria non è un problema. Il problema per le due squadre è invece arrivare alla sesta e alla settima partita in tre settimane, dopo aver giocato diverse partite dall’inizio della stagione. Non saremo al 100% sul piano fisico ma non lo saranno nemmeno loro. Quello che importa è che vogliamo vincere, perché saremo in casa e perché così andremo avanti in classifica. Siamo pronti a dare tutto quello che abbiamo, i ragazzi sono motivati. Tocca a me far in modo che arrivino carichi al fischio d’inizio, non prima visto che le gare durano 95 minuti».

Si presenta alla stracittadina da imbattuto: due successi (2-0 e 2-1) e altrettanti pareggi. Ma il trend rimane immacolato anche considerando i precedenti in Francia. In quello che in Ligue 1 è stato ribattezzato il derby del Nord (avversario il Lens), non ha mai perso: tre vittorie (1-0, 4-1 e 1-0) e un pareggio. Improbabile che gli sia mai capitato di giocarlo però senza l’apporto delle due curve. Rudi lo reputa «triste. Mi dispiace se non ci sarà uno stadio pieno. Ma cosa posso fare?». Dopo aver bacchettato la tifoseria giallorossa mercoledì contro il Leverkusen («Mi sarei atteso ben altro incoraggiamento»), dà l’idea di essersi arreso all’evidenza: «Ho già detto la mia, ho già fatto appelli ai tifosi. Adesso sono concentrato solo sul campo, non c’è altro da fare». A suo modo fa pretattica. Non vuole dare indicazioni alla Lazio e quindi convoca anche l’acciaccato De Rossi: «Daniele ha un ematoma, ma non ci sono rischi se gioca. Ha solo dolore, dipenderà dalle sue sensazioni. Magari sarà complicato giocare tutta la partita perché dopo un po’ il muscolo gli fa male». A disposizione anche il rientrante Keita, assente dal 26 settembre: «E’ pronto anche se non gioca da tempo». Parola al campo.

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