(E. Menghi) Il cuore dei romani va oltre gli infortuni. Non sarebbe un vero derby, altrimenti. De Rossi e Florenzi sono stati convocati nonostante i recenti acciacchi, Totti ha provato a recuperare ma si è dovuto presto arrendere all’idea di accomodarsi in tribuna.
Poco male per uno che da sempre è un capitano tifoso: «Io so – ha scritto ieri sul suo blog – cosa provano i tifosi della Roma di fronte al derby, perché da ragazzo ho avuto il privilegio di poterli vivere in mezzo a loro. Ero e sarò sempre un tifoso della Roma. Da calciatore le cose cambiano, l’esperienza è fondamentale per domare le emozioni. Vincere un derby significa regalare una gioia immensa ai tuoi tifosi: esultare con loro è la “Grande Bellezza”».
A viverla da dentro vuole essere De Rossi, che ha un ematoma con versamento alla coscia sinistra, ma non vuole perdersi questa partita anche se dovrebbe tenere il muscolo a riposo per un paio di settimane: «I miei primi derby da calciatore – ha raccontato sulla pagina Facebook della società – sono la scia di quelli vissuti da tifoso: vieni scaraventato in un turbinio di emozioni. Sul campo devono restare l’intensità e la concentrazione, ma il calore che ti trasmettono gli spalti non potrà mai lasciarti indifferente». La speranza è che almeno il dolore lo lasci in pace per uno spezzone di gara.
Garcia ha programmato una staffetta col rientrante Keita, ma dovrebbe mandare in campo dal 1’ De Rossi, in settimana provato accanto a Nainggolan (non al 100% per una botta al ginocchio, uscendo da Trigoria ha assicurato: «Sto bene»), con Iago Falque, Salah e Gervinho dietro a Dzeko. È il «piano B» nel caso in cui Florenzi venisse schierato terzino, ruolo che dovrebbe ricoprire il più fresco Torosidis (Maicon recupera per la panchina): «Per chi è romano e romanista, in campo come sugli spalti, il derby – è il pensiero dell’esterno di Vitinia – non potrà mai essere una partita come le altre. Da calciatore il derby è una sfida nella sfida: si tratta di farsi scaldare dalle emozioni, senza bruciarsi».
A Garcia il compito di scegliere il posto giusto per Florenzi, attorno a cui ruota il dubbio di formazione più grande (Torosidis o Iago Falque), ma la quota di romanità ci sarà in ogni caso. Anche in tribuna.