(A. Serafini) – Il conto alla rovescia è partito, ma all’orizzonte non c’è alcuna intenzione di compiere un passo indietro. L’unica certezza sarà quella di andare incontro ad un derby, per la prima volta nella sua storia, diverso da tutti gli altri. L’atmosfera, il tifo e il colore scompariranno di fronte alla decisione confermata da parte dei tifosi di Roma e Lazio di lasciare deserte entrambe le curve.
D’altronde la linea intrapresa dai gruppi organizzati raggiungerà il clamore mediatico maggiore proprio nella sfida più sentita della città, il punto più alto della protesta contro le disposizioni di sicurezza adottate in estate dal prefetto di Roma Gabrielli.
Un processo cominciato all’interno della Sud giallorossa e che nelle ultime settimane ha trovato la solidarietà dei «cugini» biancocelesti, nell’intento comune di opporsi alle severe misure di sicurezza applicate allo stadio Olimpico, con l’innalzamento di barriere divisorie all’interno delle curve, sanzioni e ferrei controlli nel pre filtraggio. Per questo parte delle rispettive tifoserie non entrerà domenica allo stadio, qualcuno accenderà la radio nei pressi dell’impianto, qualcun altro guarderà la partita da casa seguendo la linea intrapresa nelle ultime 6 gare casalinghe.
Al momento infatti non è stata presa in considerazione la possibilità di trovare un punto di contatto con la prefettura e nello specifico con Gabrielli, che ha provato ad abbozzare un’apertura al dialogo: «Io parlo con tutti – ha detto il prefetto al Corsport – non ho problemi. Quindi dico ai tifosi di tornare allo stadio, di comportarsi bene e di stare nelle regole, continuativamente. Anche perché le barriere non sono di cemento armato e si possono anche togliere».
Un invito rispedito al mittente senza altre comunicazioni, considerando che alcune di quelle regole continuano ad essere ritenute dai tifosi eccessive e anticostituzionali. Se proprio nella giornata di ieri sono stati denunciati e colpiti da Daspo altri due tifosi giallorossi, rei di aver acceso un fumogeno in Curva Nord durante la sfida di Champions con il Bayer Leverkusen, l’inasprimento e il rigore utilizzato dalle forze dell’ordine allo stadio difficilmente cambieranno anche in caso di un ripopolamento delle curve. Ipotesi che potrebbe essere riconsiderata soltanto dopo il derby, ma che probabilmente potrebbe avvenire in modo graduale e costante, dopo che i gruppi delle curve troveranno un accordo fra loro, ridiscutendo sulla questione. Più che un segnale di apertura verso le parole del prefetto (duro anche nei confronti della Roma per la mancata collaborazione durante il percorso), c’è la voglia di ritornare allo stadio per non far mancare il supporto alla squadra (seguita in massa in tutte le trasferte).
All’interno di Trigoria sperano che di poter vivere il prima possibile un cambio di rotta, scenario auspicato più volte dai giocatori e in primis da Garcia, convinto che la mancanza del tifo all’Olimpico possa diventare nel lungo periodo un fattore negativo in grado di influenzare la squadra. E la stagione è appena entrata nel vivo.